Facebook allenta la privacy sui minori. Come annunciato nella newsroom del social network, i suoi utenti tra i 13 e i 17 anni (fino a 12 non possono aprire un profilo) potranno condividere con tutti messaggi, video e immagini postati in bacheca. Fino ad oggi i contenuti che pubblicavano sul social network erano visibili solo agli amici e agli amici degli amici, d’ora in poi i teenager avranno la possibilità di mostrare a tutti i loro post, adulti compresi, selezionando l’opzione per renderli pubblici.
Il New York Times, primo a dare la notizia, sottolinea invece che una mossa del genere riaccende il dibattito sul pericolo che può rappresentare il web per i minori, soprattutto alimentando fenomeni di bullismo ed episodi di pedofilia.
Come spiega il quotidiano, la mossa è chiaramente un tentativo di aumentare le entrate per le inserzioni pubblicitarie, rendendo anche più facili ed estese le indagini sul mercato che le società effettuano tramite il social network. Inoltre il gigante di Mark Zuckerberg non intende più essere da meno rispetto ai suoi maggiori concorrenti, primi tra tutti Twitter e Google, che non impongono alcuna limitazione di età diventando piattaforme per accesi dibattiti pubblici su temi di sport, spettacoli e attuali.
Per Jeffrey Chester, del Centre for Digital Democracy, un ente no profit, Facebook “sta sacrificando sicurezza e privacy dei teenager per incrementare il business”.
“I bambini non hanno lo stesso senso di privacy che hanno gli adulti” sottolinea Emily Bazelon, giornalista di Slate. “Esistono tantissimi servizi ed applicazioni mobili come ad esempio Twitter ed Instagram, ma soltanto Facebook richiede agli utenti di inserire le loro identità reali”.