L’INTERVENTO

Fintech per fare l’Italia 4.0, la ricetta di Intesa Sanpaolo

Mauro Micillo, responsabile del Corporate e Investment Banking dell’istituto e Ad di Banca Imi: “Le banche hanno sposato la tecnologia per rendere più efficienti i processi e soddisfare le nuove esigenze degli utenti. Dalla blockchain grandi chance di sviluppo”

Pubblicato il 26 Ott 2018

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“Le banche hanno sposato il Fintech per rendere più efficienti i propri processi e per soddisfare le nuove esigenze di utenti sempre più abituati ad applicazioni che garantiscano servizi real-time e a basso costo, spesso offerti da player globali come Google, Amazon, Facebook, Apple e Alibaba. Questi operatori non a caso stanno espandendo la propria offerta anche all’ambito dei servizi finanziari. Non si può certo sostenere che le banche italiane non abbiano saputo adeguarsi al nuovo contesto. Nel caso di Intesa Sanpaolo, il mobile banking oggi è una realtà nelle tasche di 2,4 milioni di clienti, le operazioni sono sempre più dematerializzate e i nostri servizi sono disponibili in multicanalità. Lo stesso percorso è stato avviato anche per l’offerta alle Imprese. Visto che i principali trend di mercato confermano la necessità di proseguire con decisione nella trasformazione digitale del Paese, intendiamo contribuirvi con forza”. Lo ha detto Mauro Micillo, responsabile divisione Corporate e Investment Banking di Intesa Sanpaolo e amministratore delegato di Banca Imi intervenendo all’XI Forum economico eurasiatico in corso a Verona.

“La sfida che il Fintech e nuovi player tecnologici pongono alle banche – prosegue Micillo –  è quella di trasformare una possibile minaccia in una grande opportunità. Il nostro Gruppo guarda con fiducia a questo processo e nel piano di impresa 2018-2021 prevede di investirvi importanti risorse. Il Fintech spinge alla digitalizzazione del sistema bancario e finanziario e utilizza la tecnologia per rendere i processi interni più efficienti e i servizi più innovativi anche nel campo della gestione del risparmio e nella valutazione di merito di credito delle aziende, ma l’elemento umano rimane essenziale, perché l’empatia è una componente determinante per una consulenza di qualità”.

Poi un passaggio sulla blockchain, che in campo finanziario è un delle tecnologie che stanno vivendo un momento di grande crescita: “Fintech significa anche blockchain – spiega Micillo – una tecnologia che promette di apportare maggiore trasparenza, semplificazione, efficienza e nuovi prodotti, grazie anche al maggior bagaglio informativo disponibile. Attraverso l’utilizzo dei cosiddetti registri distribuiti è infatti possibile garantire la trasparenza e l’immutabilità delle informazioni e dei beni scambiati”.

“La tecnologia blockchain oltre al principio di condivisione delle informazioni, ha introdotto anche una nuova categoria di applicazioni, i cosiddetti smart contracts – conclude – Gli smart contracts sono applicazioni eseguite in logica distribuita, che, sulla base di determinate informazioni e condizioni, automatizzano l’esecuzione di un contratto senza la necessità di un intermediario che faccia da garante per eseguire e verificare quanto previsto dall’accordo. Questo modello può creare benefici sia in termini di trasparenza e fiducia, sia di maggiore automazione, in quanto tutte le operazioni di verifica ed esecuzione del contratto sono demandate ad un software”.

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