IL PAGINONE

Incontri online, l’amore ai tempi degli analytics

Sulla piazza miliardaria del dating su web spuntano a gamba tesa Facebook & co. Armati di nuove funzioni che sviscerano i big data. Matrimonio o terremoto?

Pubblicato il 08 Apr 2013

Patrizia Licata

broadband-mobile-internet-120214133037

Mobile, social, big data: i nuovi trend di mercato contagiano anche l’industria del dating su Internet. I cambiamenti potrebbero essere particolarmente significativi perché nella competizione è entrato il player social per eccellenza, Facebook: a gennaio Mark Zuckerberg e il suo team hanno annunciato Graph Search, nuove funzionalità di ricerca basate sulla Social Graph, sistema che permette agli iscritti di effettuare le ricerche in linguaggio naturale e ottenere raccomandazioni su persone, luoghi e attività commerciali estrapolate dall’ambito (allargato) delle loro attuali o potenziali conoscenze e interessi. Ovviamente la Social Graph vale per usi molteplici, dal trova-lavoro alla scelta di un ristorante, ma gli analisti hanno interpretato l’annuncio come un ingresso ufficiale di Facebook nell’industria dell’online dating. “La Social Graph è uno spartiacque. Si tratta di effettuare una ricerca evoluta tra i big data dei social network, che sono di natura e forma molto disparata. Si possono poi analizzare le relazioni tra le persone e il loro ruolo all’interno di un gruppo. Per reti sociali, siti di recruiting, brand e pubblicità è la nuova frontiera”, sottolinea Stephen Brobst, uno dei massimi esperti mondiali di data warehousing e business intelligence, Cto di Teradata e consulente hi-tech del Presidente Barack Obama.


La novità è che, applicando il Graph Search, Facebook non solo offre agli utenti risultati molto più rilevanti, ma l’accesso alle informazioni necessarie per selezionare il partner per un incontro romantico e la comunicazione con l’interlocutore scelto sono libere e gratuite. “I siti del dating invece si basano sul modello charge-to-communicate (l’iscrizione è gratis ma per comunicare con gli altri iscritti si deve pagare); le ricerche, nonostante sofisticati algoritmi, non sempre producono risultati rilevanti”, nota Brian Bowman, ex vice president of product di Match.com ed ex vice president of community di Yahoo, oggi fondatore e Ceo del sito di incontri Likeit.com.

La rivoluzione social esiste da anni e i siti del dating hanno cercato di incorporare al loro interno qualche elemento che ricorda i social network, ma in modo frammentario. Mancano gli aggiornamenti in tempo reale e la condivisione delle informazioni con l’intera comunità di iscritti. Ciò non significa che da oggi sicuramente il dating online si traferirà su Facebook o che non vi siano ostacoli da rimuovere perché Facebook riscuota pieno successo anche in questo campo. “Molti utenti non mandano messaggi galanti su Facebook perché non c’è modo di sapere se l’altra parte è intressata. Sui siti di dating è ovvio, sui social network no”, spiega Rob Fishman, co-fondatore di Kingfish Labs, società che ha creato e poi venduto Yoke, un sito di social dating che non ha avuto successo.

Facebook però potrebbe aggirare il problema privacy creando aree chiuse per il dating; intanto col Social Graph gli utenti possono creare profili molto dettagliati che si aggiornano automaticamente, mostrando e strutturando dati prelevati da varie fonti (Pinterest, Pandora, Yelp, Netflix, Amazon, Espn, GoodReads, Spotify…). Facebook ha anche tutti gli strumenti per dominare la comunicazione in tempo reale: chat, check-in, poke, sms, video chat con Skype. I siti tradizionali di dating pensano di poter creare fruttuose sinergie con Facebook e ricordano che i loro servizi hanno un pubblico affezionato: circa 40 milioni di iscritti negli Usa, per un fatturato che supera i 2 miliardi di dollari (calcola Marketdata Enterprises), la metà circa del mercato mondiale. In Italia un utente su quattro ha iniziato una relazione su un sito di dating, secondo Meetic; in Uk l’ufficio statistiche ha incluso le tariffe del dating nel suo paniere dei beni su cui basa il calcolo dell’inflazione. Ma il nodo reale è che se gli utenti di Facebook condivideranno gli user name con cui sono registrati sui vari siti di dating, alla fine potrebbero ricercare profili e comunicare liberamente con tutti gli utenti di tutti i siti di dating; sarebbero così smantellati il modello di business pay-to-communicate e la politica di anonimato difesi da questa industria. Facebook non si sostituirebbe dunque ai servizi di dating, ma diventerebbe la porta di ingresso per cui si passa prima di raggiungerli, ottenendo una nuova esperienza che ha più qualità ed è anche gratis. Un bel rompicapo per i siti del dating; non a caso il giorno dopo l’annuncio dell’introduzione del motore di ricerca basato su Social Graph, Iac/InterActiveCorp – parent company di Match.com e OkCupid – ha perso il 2% in Borsa.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Argomenti trattati

Approfondimenti

F
facebook

Articolo 1 di 3