Il colosso dei semiconduttori Intel starebbe valutando la vendita della divisione Nex (Network and Edge), attiva nello sviluppo di chip destinati a infrastrutture di rete e applicazioni edge. Secondo quanto riferito da Reuters, l’azienda non ha ancora avviato un processo di vendita formale, ma avrebbe già contattato alcune banche d’investimento per individuare un consulente in vista di una potenziale dismissione.
La decisione si inserisce in una più ampia ristrutturazione strategica portata avanti dal nuovo ceo Lip-Bu Tan, entrato in carica con l’obiettivo di semplificare la struttura aziendale, tagliare i costi e rilanciare la competitività del gruppo, duramente colpito negli ultimi anni dalla concorrenza e dai cambiamenti del mercato.
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Un cambio di priorità
La divisione Nex era stata creata per presidiare settori emergenti come il 5G, l’edge computing e le soluzioni intelligenti per le telecomunicazioni. Tuttavia, queste aree non sembrano più rientrare tra le priorità strategiche di Intel, che oggi intende concentrare i propri sforzi su segmenti core come i chip per data center, l’intelligenza artificiale e i semiconduttori avanzati per il computing ad alte prestazioni.
Il settore dei chip ha vissuto negli ultimi anni una forte volatilità, con carenze nella supply chain, cicli di domanda instabili e pressioni geopolitiche crescenti, che hanno spinto molte aziende, tra cui Intel, a ripensare il proprio posizionamento e a riallocare le risorse in modo più efficiente.
Una riorganizzazione già in atto
La potenziale cessione di Nex non è un caso isolato. Ad aprile 2025, Intel ha venduto il 51% della sua controllata Altera, attiva nel mercato dei chip programmabili (Fpga), al fondo di private equity Silver Lake per una cifra che valorizza l’unità circa 20 miliardi di dollari. Altera era stata acquisita da Intel nel 2015 per 16,7 miliardi, ma negli anni recenti era diventata una divisione autonoma con margini e roadmap propri. La scelta di cedere la maggioranza a un investitore esterno è stata motivata dalla volontà di valorizzare meglio il potenziale di crescita di Altera, permettendole maggiore autonomia operativa, pur mantenendo una quota strategica di minoranza. L’operazione ha rappresentato anche una fonte di liquidità importante per Intel, utile a finanziare le altre priorità del gruppo, inclusi i nuovi impianti produttivi in costruzione in Europa e negli Stati Uniti.
Pressioni concorrenziali e nuove sfide
L’azienda fondata a Santa Clara si trova oggi a fronteggiare una forte competizione da parte di attori emergenti come Amd e Nvidia, oltre all’ascesa dei chip progettati in-house da giganti come Apple, Amazon e Google. La pressione ad aumentare l’efficienza e l’innovazione è alta, e per questo Intel ha intrapreso un ambizioso piano di rilancio industriale che comprende anche la costruzione di nuove fab (impianti di produzione di semiconduttori) con il supporto dei governi statunitense ed europeo, nell’ambito delle strategie di sovranità tecnologica.
La cessione della divisione Nex, se confermata, rappresenterebbe un ulteriore passo verso un’Intel più focalizzata, snella e orientata all’eccellenza tecnologica nei settori più promettenti dell’economia digitale. Un cambiamento che potrebbe ridisegnare il perimetro del gruppo e il suo ruolo nel futuro ecosistema globale dei semiconduttori.