IL PROGETTO

Intelligenza artificiale, arriva il “checkup” per le imprese

Nato dalla collaborazione tra Google e Polimi, il Machine Learning Checkup permetterà di valutare la maturità per l’adozione di soluzioni 4.0 e comprendere come sfruttarne al meglio le potenzialità. Vaccarono: “AI chance di crescita per il sistema Paese”. In campo anche Unioncamere

Pubblicato il 26 Set 2019

Ser.Mac - Castel Bolognese - Google / Ph: Michele Ardu

Google e Polimi insieme per la svolta 4.0 delle imprese italiane. Dalla collaborazione tra BigG e la School of Management del Politecnico di Milano nasce il Machine Learning Checkup: uno strumento gratuito che permetterà alle imprese italiane di valutare la propria maturità per l’adozione di soluzioni di intelligenza artificiale (AI) e comprendere come sfruttare al meglio le sue applicazioni nel proprio settore di riferimento.

“L’intelligenza artificiale rappresenta oggi una nuova opportunità per il Paese e per noi è fondamentale che sia al servizio delle persone e accessibile a tutti – spiega Fabio Vaccarono, Managing Director Italia, Google – Da molti anni siamo impegnati in Italia in progetti di alfabetizzazione digitale e approfondimento delle competenze necessarie per trovare un lavoro o potenziare la propria attività grazie a Internet: con il Machine Learning Checkup facciamo un ulteriore passo in questa direzione.”

Il Machine Learning Checkup offrirà un report personalizzato sui potenziali benefici dell’AI, insieme alle migliori applicazioni in base al settore di riferimento dell’azienda e al suo posizionamento nella filiera produttiva. Oltre al report, le aziende interessate potranno accedere alla consulenza dedicata di Unioncamere – attraverso i Punti Impresa Digitale delle Camere di Commercio sul territorio – e agli incentivi del Ministero dello Sviluppo Economico.

“Questa iniziativa permetterà a tanti imprenditori di accedere con facilità ai servizi delle Camere di commercio per la digitalizzazione – sottolinea Giuseppe Tripoli, Segretario generale di Unioncamere – Sono i servizi di informazione, formazione, assistenza, orientamento e sostegno offerti dagli 88 Punti impresa digitale del sistema camerale che hanno già raggiunto oltre 70mila imprese. In particolare finora 15mila aziende hanno misurato il proprio livello di maturità digitale attraverso l’assessment offerto dai Pid per conoscere i propri punti di forza e debolezza sui cui investire per competere cavalcando la quarta rivoluzione industriale.”

Attraverso una ricerca commissionata da Google, la School of Management del Politecnico di Milano ha individuato per i settori a maggiore potenziale di adozione dell’AI in Italia – agroalimentare, tessile, arredamento, metalsiderurgico e metalmeccanico – 65 applicazioni IA e 230 diverse possibilità applicative, concentrate principalmente sulle aree di analisi predittiva e riconoscimento delle immagini e dei suoni.

Per alcune applicazioni, come per esempio l’agricoltura di precisione, in cui l’AI aiuta a definire trattamenti e piani di coltivazione personalizzati per ciascuna pianta, la ricerca ha evidenziato come esistano potenzialità di risparmio fino all’80% nei costi e nell’utilizzo dei fattori produttivi (acqua, diserbanti, insetticidi, ecc.). Riduzione dei costi, dei tempi di produzione e di risposta ai clienti, aumento dell’efficienza e miglioramento dei prodotti, controllo della qualità e pianificazione avanzata sono gli aspetti su cui l’AI può portare i maggiori benefici.

“Il quadro che emerge dalla nostra ricerca è quello di un ventaglio decisamente ampio di possibilità applicative per le nostre Pmi, con possibili ricadute in grado non solo di migliorare i risultati della singola impresa, ma di contribuire a un’innovazione dei loro modelli di business, aiutando il nostro sistema industriale a valorizzare le proprie eccellenze e a superare alcune debolezze strutturali, dalla scalabilità delle soluzioni offerte al miglioramento dell’efficacia dell’azione commerciale – evidenzia Lucio Lamberti, docente della School of Management del Politecnico di Milano e Responsabile Scientifico della ricerca –  Non si tratta né di soluzioni appannaggio esclusivo di grandi imprese, né di formule “magiche” per la trasformazione delle imprese. Si tratta di soluzioni che a livello internazionale stanno trovando crescente applicazione e rispetto alle quali è importante posizionarsi anche per non perdere competitività.”

 

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