LO STUDIO

La logistica alla prova 4.0: un’azienda su due si aspetta impatti sulla produttività

Automatizzare le attività, raccogliere e trasmettere dati attraverso gli oggetti connessi e decentralizzare il processo decisionale: questi i benefici frutto dell’adozione delle tecnologie di nuova generazione secondo quanto emerso dall’Osservatorio Contract Logistics della School of Management del Politecnico di Milano

Pubblicato il 08 Nov 2018

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Continua a crescere, seppur di poco, la Contract Logistics: nel 2018, infatti, il settore dovrebbe chiudere con un fatturato di 82 miliardi di euro e un aumento dello 0,6% in termini reali rispetto al 2017. Una performance che consolida il trend positivo degli ultimi cinque anni (+1,3% nel 2017, +1,7% nel 2016, +0,7% nel 2015 e +1,4% nel 2014), trainato dall’incremento del traffico merci, dal continuo incremento delle vendite all’estero e dalla ripresa del PIL. Un settore dinamico, come testimoniano 40 operazioni di fusione e acquisizione censite nel solo biennio 2017-2018, che trova nuovo impulso dall’innovazione tecnologica, dalle startup e dall’attenzione alla customer experience da parte delle imprese. I dati emergono dalla ricerca dell’Osservatorio Contract Logistics “Gino Marchet” della School of Management del Politecnico di Milano presentata questa mattina all’Auditorium MiCo durante il convegno ‘Customer Experience, Startup e 4.0: la Logistica spicca il volo’.

L’indagine rivela come il principale effetto positivo delle tecnologie 4.0 sia la possibilità di integrare diversi sistemi, non solo all’interno del magazzino, ma lungo l’intera filiera. Quasi un operatore del settore su due (48%) si aspetta un aumento della produttività, oltre un terzo (37%) prevede una maggiore visibilità sui processi, il 27% immagina un miglioramento della tracciabilità dei prodotti e il 23% della sicurezza. Si diffondono infatti soluzioni di Logistica 4.0 che consentono di automatizzare alcune attività, raccogliere e trasmettere dati attraverso gli oggetti connessi e decentralizzare il processo decisionale: quasi un operatore del settore su due si aspetta un aumento della produttività, mentre il 37% prevede una maggiore visibilità sui processi e il 27% migliore tracciabilità. Sono ben 319 le startup di logistica finanziate a livello internazionale negli ultimi due anni: nuovi player che hanno realizzato piattaforme di incontro fra domanda e offerta di servizi logistici o offrono soluzioni hardware e software di supporto alle attività di trasporto e di magazzino. Ma l’innovazione interessa anche il customer service, che vede diffondersi nel B2B gli standard dell’eCommerce B2C, come alta velocità, frequenza di consegna e segmentazione del servizio, oltre a chat, analytics e soluzioni tecnologiche innovative.

“Il forte dinamismo del settore trova conferma nel grande numero di operazioni di M&A e nella costante crescita dell’incidenza della logistica conto terzi, che ormai supera stabilmente il 40% del totale delle attività logistiche”, ha spiegato Damiano Frosi, Direttore dell’Osservatorio Contract Logistics. “Le direzioni di sviluppo intraprese dalle startup e la relazione stessa fra gli operatori tradizionali e le nuove imprese innovative possono diventare un’ulteriore leva competitiva. La strada per innovare passa da un mix di sviluppo interno e collaborazione con le nuove imprese”.

L’apporto delle startup

L’Osservatorio ha censito 319 startup a livello internazionale che hanno ricevuto finanziamenti negli ultimi due anni per un totale di circa 5 miliardi di investimenti raccolti, tra cui 9 startup italiane con finanziamenti stimati di 1,5 milioni di euro. Tra le startup mondiali, il gruppo principale (110) è costituito da realtà che si propongono come nuovo player della logistica, riscuotendo un notevole interesse da parte degli investitori con 2,7 miliardi di finanziamenti. Il 70% di queste basa il modello di business sulla fusione tra l’offerta di un servizio logistico e lo sviluppo di un software cloud a supporto. Le soluzioni comprendono digitalizzazione dei flussi informativi, sistemi digitali per ottimizzare la gestione degli spazi nello stoccaggio e nei mezzi di trasporto, algoritmi di Big Data Analytics per la pianificazione dei trasporti e il tracking, l’analisi dei Big Data per la pianificazione dei giri e la stima dei tempi di spedizione nelle consegne urbane.

Il secondo gruppo di startup più numeroso e finanziato, 100 imprese per un totale di 1,6 miliardi di investimenti raccolti, propone piattaforme per l’incontro fra la domanda e l’offerta di servizi logistici. Quasi tre su quattro (74%) offrono piattaforme di trasporto che mettono in contatto aziende che hanno bisogno di spedire merci con autotrasportatori che dispongono di mezzi vuoti, inserendo servizi aggiuntivi come il matching automatico, il rating degli autotrasportatori, la gestione dei pagamenti e il tracking in tempo reale delle spedizioni.

Un’ultima area di innovazione suggerita dalle startup riguarda lo sviluppo di soluzioni software (78 startup, per 373 milioni di dollari di finanziamenti) e hardware (31 startup, per 324 milioni di investimenti raccolti) a supporto delle attività di trasporto e magazzino. La soluzione software più diffusa fra quelle proposte dalle startup per migliorare il servizio logistico è il Fleet Management, seguita da Supply Chain Visibility, Advanced TMS, Data Analytics e Inventory & Order Management. Fra le soluzioni hardware, invece spiccano quelle di Warehouse Robotics, offerte da 12 startup e capaci di raccogliere l’85% dei finanziamenti destinati a questo gruppo di startup, che impiegano macchine automatiche nelle attività di raccolta e gestione dei colli all’interno dei magazzini, a cui spesso è affiancata una soluzione software per la programmazione delle istruzioni dei robot. Seguono le soluzioni di Smart Vehicle, Smart Mailbox, Wearable Device e Packaging Solutions.

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