Diverse media companies e gruppi editoriali europei stanno investendo centinaia di milioni di dollari in startup digitali. Secondo un’inchiesta pubblicata oggi dal Financial Times, dal 2000 ad oggi vari big dei media in Europa avrebbero investito una cifra pari a mezzo miliardo di dollari in startup o in fondi di venture capital destinati a finanziare società tecnologiche.
Tra i gruppi sotto i riflettori, il quotidiano finanziario cita in particolare Mediaset, oltre alla tedesca Bauer Media e allo svedese Modern Times Group.
Sono varie le ragioni di questa strategia secondo i dirigenti delle media companies: alcuni hanno detto che stanno puntando a investimenti strategici, quali piccole aziende digitali che possono essere d’aiuto al loro settore televisivo o al comparto pubblicitario. Altri hanno sostenuto che stavano solamente cercando un ritorno finanziario.
Bauer Media ha annunciato che sta lanciando un fondo di venture da 100 milioni di euro per andare a caccia di “modelli di business digitale altamente scalabili con un’elevata probabilità di generare exit attraenti”. Il gruppo tedesco ha aggiunto che potrebbe programmare investimenti fino a 7 milioni di euro.
A luglio Jaunt, un’azienda di virtual reality con sede nella Silicon Valley, ha ricevuto 27,8 milioni di dollari da un gruppo di investitori tra cui BSkyB, il broadcaster via satellite che ha anche investito in un fondo di 8 milioni di dollari con Luminari Capital.
Anche il grande gruppo editoriale e mediatico tedesco Bertelsmann e l’anglo-olandese Reed Elsevier hanno creato fondi o già fatto investimenti nel digitale per 100 milioni di dollari o oltre.
Di fatto i big europei dei media stanno seguendo l’esempio dei loro omologhi americani, che hanno già costituito gruppi di venture capital indipendenti. Per esempio Comcast Ventures, il venture del gruppo mediatico più grande del mondo per capitalizzazione, ha investito in startup tecnologiche ad elevata velocità di crescita come Flipboard, la nota applicazione per leggere una sorta di rassegna stampa in mobilità, e Jawbone, maker di gadget.
I gruppi corporate statunitensi hanno investito 3 miliardi di dollari in società early stage negli Usa nei primi tre mesi del 2014, la percentuale più elevata da due anni a questa parte secondo Cb Insights.
Le corporate ventures si erano moltiplicate prima della bolla di Internet e della crisi finanziaria del 2007, ma “adesso stanno tornando e già in modo massiccio” ha detto Martin Weber, general partner di Holtzbrinck Ventures.