IL CASO

Nokia smentisce: “Non torneremo a fare gli smartphone”

L’azienda mette fine alle indiscrezioni di stampa e alle voci che davano imminente l’apertura di un sito produttivo in Cina. Anche perché di mezzo c’è il vincolo con Microsoft che scadrà solo nel 2016. Intanto c’è attesa per il takeover su Alcatel-Lucent

Pubblicato il 27 Apr 2015

smartphone-141020160400

Nokia smentisce le indiscrezioni che erano circolate negli ultimi giorni sui media cinesi, che parlavano di un probabile ritorno della casa finlandese alla produzione di telefoni e smartphone. “Nokia ha notato le notizie uscite in Cina che riportavano di un annuncio dell’intenzione di tornare a produrre dispositivi mobili grazie alle attività di ricerca e sviluppo basate in Cina – afferma l’azienda in una nota pubblicata sul proprio sito web – Queste notizie sono false”. “Nokia ribadisce – continua la nota – che al momento non han in programma di produrre o vendere dispositivi mobili”.

Ma l’azienda ha anche ammesso che potrebbe rientrare nel campo degli smatphone con accordi per la cessione dei diritti d’uso del marchio. Nokia aveva lasciato il mercato degli smartphone lo scorso anno, dopo aver venduto l’asset a Microsoft, ma soltanto pochi mesi dopo – sottolineano dall’agenzia Reuters – aveva lanciato un nuovo tablet proprio con la sistema della vendita del diritto d’uso del marchio, prodotto grazie a questa licenza dall’azienda taiwanese Foxconn, con il programma di proseguire l’accordo con altri nuovi modelli. In ogni caso l’intesa originaria con Microsoft prevedeva che Nokia non avrebbe potuto rientrare nel mercato degli smartphone prima del 2016.

“Sarebbe folle non guardare a questa opportunità, di sicuro la terremo in considerazione”, aveva detto a novembre Sebastian Nystrom, a capo del settore prodotti dell’unità tecnologie di Nokia. Proprio nell’ultimo mese Nokia ha annunciato la propria intenzione di tentare il takeover sulla multinazionale franco-statunitense Alcatel-Lucent, per rafforzare il proprio settore di business principale, quello delle reti, e ha anche annunciato di voler cedere il proprio servizio di “mappe”, che avrebbe già suscitato interesse in alcuni colossi, dai produttori di automobili a Facebook a al servizio di taxi online Uber.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articoli correlati