AGENDA DIGITALE

Parisi: “Incoraggiare la domanda di servizi online”

Sul nostro giornale le ricette dei numeri uno delle principali associazioni di settore per attuare l’Agenda digitale. Ecco l’intervento del presidente di Confindustria Digitale

Pubblicato il 07 Mag 2012

Stefano Parisi, Presidente Confindustria Digitale

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Per l’industria dell’Ict italiana, rappresentata da Confindustria Digitale, l’Agenda digitale in Italia va attuata considerando sia la necessità di colmare, in tempi rapidi, il ritardo nell’utilizzo delle tecnologie digitali che scontiamo rispetto ai principali paesi europei, sia l’esigenza di aprire il Paese a nuovi percorsi di crescita. In questo senso riteniamo che i sei temi – infrastrutture e sicurezza, e-commerce, e-government e open data, alfabetizzazione informatica, smart communities, ricerca e innovazione Ict, su cui si è organizzata l’attività dei gruppi di lavoro nell’ambito della Cabina di regia, possano rappresentare valide piattaforme di partenza.

Da parte nostra siamo fortemente impegnati a fornire contribuiti di idee e proposte affinché il lavoro del Governo possa dare risposte concrete alle problematiche individuate, in modo da innescare anche in Italia il circolo virtuoso dell’economia digitale.

Nel breve periodo riteniamo che l’asse prioritario sia lo sviluppo della domanda pubblica e privata di servizi on line. Ciò significa, per la Pubblica Amministrazione, il completo switch-off digitale di procedure e adempimenti, carta d’identità elettronica, banche dati pubbliche interoperabili e su cloud e obbligatorietà di acquisti on line. Dal lato privato si tratta di incentivare l’e-commerce prevedendo un’Iva ridotta al 10% per acquisti on line su piattaforme che operano in Italia, Iva al 4% per contenuti editoriali on line, detassazione parziale dei ricavi delle Pmi ottenuti da attività on line.

Allo stesso tempo vanno impostate le azioni strategiche per consentire gli investimenti sulle infrastrutture di rete attraverso un quadro autorizzativo chiaro e omogeneo, lo sviluppo del mercato legale dei contenuti, la nascita di un vero mercato di venture capital necessario per sostenere la nascita di start up digitali e, infine, ma non meno importante, occorre promuovere un grande piano di qualificazione professionale, legato ai profili e competenze ICT che può essere attuato attraverso i fondi interprofessionali.

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