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Sicurezza pagamenti, CBI alza la barriera contro le frodi digitali



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La crescita delle frodi nei bonifici e l’impatto sull’industria finanziaria richiedono strumenti avanzati di contrasto. CBI, con le sue soluzioni antifrode, guida il cambiamento nel mercato dei pagamenti, allineandosi ai nuovi regolamenti europei e rafforzando la fiducia nei pagamenti digitali

Pubblicato il 7 mag 2025



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Garantire la sicurezza dei pagamenti è una necessità centrale per il futuro del mercato finanziario europeo: proteggere i pagamenti digitali dall’escalation delle frodi, senza compromettere l’efficienza e la rapidità che i consumatori si aspettano, è infatti essenziale per far sì che l’intero ecosistema operi senza rischi e nel rispetto delle normative.

La crescente digitalizzazione del settore transazionale, alimentata dall’evoluzione tecnologica e dal consolidarsi di paradigmi come l’open banking e l’open finance, ha portato enormi benefici, ma ha esposto anche lo scenario a nuove minacce. Tra queste, le frodi nei bonifici istantanei, che si stanno moltiplicando a ritmo crescente, rappresentano uno dei rischi più rilevanti per la sicurezza dei pagamenti.

Bonifici fraudolenti: incremento del 67%

Secondo un recente rapporto di Banca d’Italia, il valore dei bonifici fraudolenti ordinati tramite prestatori di servizi di pagamento (Psp) italiani ha raggiunto nel solo 2024 circa 50 milioni di euro, segnando un incremento del 67% su base annua. Un dato allarmante che, pur nella rarità delle frodi rispetto al volume complessivo delle transazioni, mette in luce la vulnerabilità di uno degli strumenti di pagamento più utilizzati in ambito P2P (person-to-person) e B2B (business-to-business). In particolare, i bonifici istantanei, proprio per la loro irrevocabilità e velocità di esecuzione, mostrano un tasso di frode superiore rispetto ai bonifici ordinari, attestandosi sullo 0,048%, contro lo 0,001% di questi ultimi.

La digitalizzazione ha dunque ampliato la superficie di attacco per il crimine informatico, in un contesto di interconnessione sempre più stretta tra operatori finanziari, consumatori e imprese. L’armonizzazione normativa a livello europeo e lo sviluppo di soluzioni tecnologiche avanzate rappresentano le due leve strategiche per contrastare questa tendenza.

Il quadro normativo europeo: tra regolamenti e armonizzazione

Un importante passo avanti nella lotta contro le frodi nei pagamenti è rappresentato dal nuovo Regolamento europeo sugli Instant Payments, entrato in vigore nel 2024. Questa normativa impone ai Psp europei di garantire l’elaborazione dei bonifici istantanei entro dieci secondi e senza costi aggiuntivi rispetto ai bonifici tradizionali. Dal 9 gennaio 2025, l’obbligo di ricezione dei bonifici istantanei è pienamente operativo, mentre il prossimo 9 ottobre segnerà il debutto dell’obbligo di invio, affiancato all’introduzione della Verification of Payee (VoP), il servizio di verifica del beneficiario che consentirà di controllare la corrispondenza tra codice Iban e nominativo del destinatario prima di effettuare il pagamento.

Questa armonizzazione normativa si inserisce in un quadro più ampio che vede anche laPayment Service Regulation (Psr) e la Financial Data Access Regulation (Fida) in fase di definizione, con l’obiettivo di migliorare l’esperienza di pagamento e promuovere la crescita dell’open finance. Tuttavia, la regolamentazione da sola non basta: per garantire la sicurezza dei pagamenti è fondamentale disporre di strumenti tecnologici in grado di prevenire e mitigare i rischi.

CBI, la fintech italiana al centro della sicurezza dei pagamenti

CBI Società Benefit, fintech italiana con oltre trent’anni di storia e partecipata da circa 400 banche e intermediari finanziari, si posiziona come uno dei principali player europei nella lotta contro le frodi nei pagamenti digitali. Forte di una lunga esperienza nello sviluppo di infrastrutture digitali e servizi innovativi per il settore finanziario, CBI ha messo a punto soluzioni all’avanguardia, capaci di rispondere ai requisiti normativi europei e di rafforzare la fiducia dei consumatori.

Tra le soluzioni più significative c’è il servizio Name Check CBI, progettato per verificare in tempo reale la corrispondenza tra codice Iban e nominativo del beneficiario prima che un pagamento venga eseguito. Questo strumento rappresenta una barriera efficace contro gli errori accidentali e le truffe, poiché consente di bloccare le operazioni sospette prima della loro esecuzione. Grazie a partnership strategiche, il servizio è stato esteso all’intera area See (Spazio Economico Europeo), ampliando la copertura geografica e rafforzando l’interoperabilità del sistema.

Non meno rilevante è Check Iban, una soluzione che permette di verificare la corrispondenza tra codice Iban e codice fiscale o partita Iva del beneficiario. Lanciato nel 2020 per facilitare l’erogazione dei bonus economici legati alla pandemia, Check Iban ha superato quota 25 milioni di verifiche ed è ora disponibile anche per operazioni cross-border, rafforzando la resilienza del sistema dei pagamenti su scala internazionale.

Le soluzioni antifrode avanzate e l’uso delle nuove tecnologie

Il pacchetto di servizi antifrode di CBI si completa con CBI Safe Trade, un servizio che raccoglie le informazioni sulle fatture anticipate in ottica multi-banca e multicanale, riducendo il rischio di frodi nel settore del credito commerciale. Basato su architetture Distributed Ledger Technology (Dlt), Safe Trade aumenta la trasparenza e l’efficienza nella gestione delle fatture, contribuendo alla stabilità dell’intero ecosistema finanziario.

Queste soluzioni integrano tecnologie avanzate come l’intelligenza artificiale e il machine learning per individuare pattern anomali e prevedere comportamenti fraudolenti. L’approccio di CBI, dunque, non si limita all’applicazione delle norme, ma anticipa le minacce emergenti, proponendo strumenti in grado di adattarsi a un panorama in costante evoluzione.

La collaborazione come chiave per un ecosistema sicuro

La frammentazione normativa tra i diversi Paesi europei rappresenta ancora oggi uno degli ostacoli principali alla creazione di un ecosistema di pagamenti sicuro e armonizzato. Per questo motivo, CBI partecipa attivamente a tavoli di lavoro nazionali e internazionali, tra cui quelli dell’European Payments Council (Epc) e delle Nazioni Unite (UN/Cefact), contribuendo alla definizione di standard comuni e promuovendo l’interoperabilità tra i sistemi. Un impegno riconosciuto dallo stesso Epc, che ha inserito CBI tra i Routing & Verification Mechanism (Rvm) compliant con lo schema europeo di Verification of Payee.

Inoltre la standardizzazione delle soluzioni antifrode, come il Check Iban, a livello internazionale risponde non solo alla necessità di ridurre le frodi, ma anche agli obiettivi di sostenibilità delineati dall’Agenda 2030, grazie ai risparmi sui costi, all’efficienza operativa e alla riduzione dell’impatto ambientale.

Sicurezza dei pagamenti: strada imprescindibile

La sicurezza nei pagamenti digitali non è più un’opzione, ma una condizione imprescindibile per garantire la fiducia degli utenti e la sostenibilità dell’ecosistema finanziario. CBI, con le sue soluzioni avanzate e il suo impegno nella definizione di standard internazionali, si posiziona come attore chiave nella costruzione di un sistema resiliente, capace di affrontare le nuove minacce senza frenare l’innovazione. Una strada segnata: solo attraverso la collaborazione tra regolatori, istituzioni finanziarie e fornitori di tecnologia sarà infatti possibile vincere la sfida della sicurezza e cogliere appieno le opportunità offerte dalla digitalizzazione dei pagamenti.

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