Smart building e digitale sono un’accoppiata vincente nel campo degli smart building non soltanto per connettere gli edifici, ma anche per studiare e realizzare materiali che siano sempre più sostenibili e rispettosi dell’ambiente, utilizzando ad esempio i gemelli digitali e la stampa 3D. A dimostrarlo è il progetto Archibiofoam, che ha messo a punto una schiuma capace di cambiare forma da utilizzare nell’edilizia. A guidare lo studio di questo nuovo materiale è l’università finlandese di Alto attraverso la società spin-off Woamy, con la partecipazione dell’università di Milano (Centro per la complessità e i biosistemi) e l’Università di Stoccarda.
IL PROGETTO
Smart building, una “bio-schiuma” stampata in 3D: l’Università di Milano in pole
Si chiama Archibiofoam l’innovativo materiale frutto di un’iniziativa di cui è capofila l’Università di Aalto, in Finlandia, con la sua società spin-off Woamy. In campo anche l’ateneo lombardo con il Centro per la complessità e i biosistemi e l’Università di Stoccarda. Via a un finanziamento di 3,5 milioni dall’European Innovation Council

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