LE RILEVAZIONI

Sprint alle startup, oltre quota 200 gli incubatori-acceleratori in Italia

Report Social Innovation Monitor del Politecnico di Torino: sono 3mila le neo-società innovative. Nel Nord più della metà delle organizzazioni che supportano creazione e sviluppo di nuove imprese

Pubblicato il 09 Apr 2021

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Sono più di 200, più della metà si trova in Italia settentrionale e nel 2019 hanno supportato circa 3000 startup: sono gli incubatori ed acceleratori italiani,  organizzazioni con l’obiettivo di supportare attivamente il processo di creazione e sviluppo di startup innovative attraverso una serie di servizi e risorse offerti sia direttamente sia attraverso una rete di partner.

Emerge dal nuovo “Report Pubblico sugli incubatori/acceleratori italiani 2020” firmato dal team di ricerca Social Innovation Monitor con base al Dipartimento di Ingegneria Gestionale e della Produzione del Politecnico di Torino, realizzato in collaborazione con InnovUp, PNICube, Lifegate, Coopfond, Iren, Studio legale Cafiero Pezzali & Associati, TimeFlow, Experientia, Instilla e Social Innovation Teams.

In aumento gli acceleratori-incubatori

Dal report emerge che gli incubatori/acceleratori nel nostro Paese sono 212, e sono aumentati rispetto all’anno scorso. Di questi, 38 sono incubatori certificati dal Mise, 27 sono incubatori universitari e 17 sono incubatori corporate.

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Le analisi svolte mostrano come il 34% degli incubatori/acceleratori italiani abbia dichiarato di acquisire delle quote societarie nelle organizzazioni incubate o facendo investimenti di capitale di rischio o in cambio di prestazioni e servizi (work for equity), dato in crescita rispetto all’anno precedente in cui era uguale al 27%.

Inoltre, i risultati mostrano come, in media, gli incubatori/acceleratori ricevano circa 130 richieste di incubazione ma che ne supportino circa 25.

Chi supportano gli incubatori

Utilizzando una classificazione internazionale, il Report ha distinto gli incubatori/acceleratori in base al loro supporto verso le organizzazioni a significativo impatto sociale. Coerentemente con la ricerca 2019 è risultato che la maggior parte degli incubatori supporta organizzazioni a significativo impatto sociale.

“Il 2020 è stato un anno difficile e non è stato facile raccogliere i dati – dice Paolo Landoni, direttore scientifico della ricerca –. Siamo grati ai numerosi incubatori e acceleratori che sono riusciti a rispondere permettendoci di aggiornare le statistiche su questa importante parte del sistema imprenditoriale. Speriamo che il 2021 sia un anno di ripresa, ci sembra per fortuna di scorgere diversi segnali positivi”.

Settori di attività delle startup

La ricerca ha analizzato anche le organizzazioni supportate dagli incubatori/acceleratori italiani. Dalle analisi si è stimato che gli incubatori/acceleratori italiani abbiano supportato 3064 startup.

Di queste, il 40% opera nel settore dei servizi di informazione e comunicazione. Gli altri settori in cui le startup incubate operano maggiormente riguardano le attività professionali, scientifiche e tecniche e le attività manifatturiere. Interessante notare come rispetto all’anno precedente sia aumentato soprattutto il numero di startup incubate del settore noleggio, agenzie di viaggi e supporto alle aziende. In media, le startup hanno due dipendenti ciascuna e un fatturato annuo di circa 163 mila euro.

@RIPRODUZIONE RISERVATA

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