VOLI AEREI

Usa, batterie scariche? Lo smartphone non sale a bordo

Via alle nuove misure della Transport Security Administration: si punta ad scongiurare l’uso dei device elettronici come possibili ordigni

Pubblicato il 07 Lug 2014

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I passeggeri in partenza con un volo diretto per gli Stati Uniti potrebbero essere costretti a lasciare in aeroporto il proprio telefono cellulare o altri dispositivi elettronici se, essendo questi scarichi, i loro proprietari non potranno dimostrare che non sono in realtà pericolosi ordigni.

È una nuova misura di sicurezza introdotta dalla Transport Security Administration (Tsa), l’agenzia governativa statunitense che si occupa dei controlli di sicurezza negli aeroporti, alla luce del recente allarme terrorismo lanciato da Washington. Secondo le indiscrezioni avrebbe a che fare con la possibilità che gruppi di estremisti islamici intenzionati a colpire gli Usa abbiano messo a punto del materiale esplosivo non riscontrabile dai metal detector.

Nel mirino ci sono in particolare telefonini e computer: ai passeggeri in partenza potrà essere chiesto di accenderli durante le verifiche ai metal detector, per assicurarsi che non contengano esplosivi o altre sostanze pericolose. Se questo non risulterà possibile, perché la batteria è scarica, i congegni elettronici non saranno ammessi a bordo, in sostanza saranno confiscati, e il loro proprietario potrà essere sottoposto a controlli più rigorosi.

“Durante i controlli di sicurezza, gli agenti potranno chiedere ai proprietari (come già fanno) di accendere i dispositivi elettronici, compresi i telefoni cellulari” si legge in un post sul sito della Tsa, che avverte: “I dispositivi scarichi non saranno ammessi a bordo degli aerei e i loro proprietari potrebbero essere sottoposti a ulteriori controlli”.

La regola, che rafforza le precedenti norme in materia di sicurezza, dovrebbe interessare gran parte degli aeroporti, nel mondo, dai quali partono voli diretti verso gli Stati Uniti. La scorsa settimana era stato già il segretario americano per la sicurezza interna, Jeh Johnson, ad annunciare nuove norme più rigide per i controlli antiterrorismo, con la collaborazione degli altri Paesi. Il governo degli Stati Uniti ha chiarito che si tratta di una precauzione aggiuntiva e non di una risposta a una specifica minaccia.

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