LA DIRETTIVA

Violenza donne, la Ue inasprisce le pene: carcere per cyber stalking e molestie informatiche



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Fino a 5 anni di reclusione per chi commette abusi attraverso la rete, inclusa la diffusione di immagini a sfondo sessuale. I Paesi europei avranno tre anni di tempo per adottare misure ad hoc o emanare specifiche leggi

Pubblicato il 7 mag 2024



VIOLENZA DONNE FEMMINICIDI

L’Europa agisce contro la violenza ai danni delle donne, anche tramite i mezzi digitali, come il cyber stalking, le molestie informatiche e il revenge porn. Il Consiglio Ue ha dato, infatti, il via libera alla direttiva dell’Unione volta a combattere la violenza contro le donne e la violenza domestica, che impone a tutti i paesi dell’Ue di criminalizzare la mutilazione genitale femminile, il matrimonio forzato e la violenza informatica, come la condivisione non consensuale di immagini intime.

La nuova legge contiene anche misure per prevenire la violenza contro le donne e la violenza domestica e stabilisce standard per la protezione delle vittime di questi crimini. Gli Stati membri hanno tre anni dall’entrata in vigore della direttiva per trasporla nella legislazione nazionale.

“Questo è un momento storico nella promozione dei diritti delle donne. La vera uguaglianza si può avere solo quando le donne possono vivere libere dalla paura di essere molestate, subire attacchi, violenza e danni fisici. Questa legge è un passo importante verso questo obiettivo”, ha detto Marie-Colline Leroy, Segretaria di Stato belga per la Gender equality.

Ue, la legge che criminalizza i reati contro le donne

La legge adottata criminalizza i seguenti reati in tutta l’Ue: mutilazione genitale femminile, matrimonio forzato, condivisione non consensuale di immagini intime, stalking informatico, molestie informatiche e incitamento informatico all’odio o alla violenza.

La commissione di questi crimini sarà punibile con pene detentive da almeno uno a cinque anni. La direttiva prevede anche un ampio elenco di circostanze aggravanti, come aver commesso un reato contro un minore, un ex o attuale coniuge o partner o un rappresentante pubblico, un giornalista o un difensore dei diritti umani, che comportano sanzioni più severe.

“La violenza contro le donne e la violenza domestica sono un crimine persistente. Questa legge garantirà in tutta l’Ue che chi si macchia di questo crimine sarà duramente sanzionato e che le vittime ricevano tutto il sostegno di cui hanno bisogno”, ha commentato Paul Van Tigchelt, vice-primo ministro e ministro della Giustizia e del Mare del Nord del Belgio.

Le misure per gli Stati membri: la protezione delle vittime

La direttiva contiene anche norme dettagliate sulle misure di assistenza e protezione che gli Stati membri dovrebbero fornire alle vittime.

Diventerà più facile per le vittime di violenza contro le donne e di violenza domestica denunciare un reato. Come minimo, sarà possibile denunciare i crimini informatici online.

I paesi dell’Ue devono inoltre adottare misure per garantire che i bambini siano assistiti da professionisti. Quando i bambini denunciano un reato commesso da qualcuno che esercita la responsabilità genitoriale, le autorità dovranno adottare misure per proteggere la sicurezza del bambino prima di informare il presunto autore.

Al fine di proteggere la privacy della vittima e prevenire la vittimizzazione ripetuta, gli Stati membri devono, inoltre, garantire che le prove relative alla condotta sessuale passata della vittima siano consentite nei procedimenti penali solo quando sono pertinenti e necessarie.

Con l’idea di costruire un futuro più sicuro, le misure preventive mirano ad aumentare la consapevolezza sulle cause profonde della violenza contro le donne e della violenza domestica e a promuovere il ruolo centrale del consenso nei rapporti sessuali.

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