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Cloud e AI per rivoluzionare l’offerta: le banche verso il modello as a platform



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Il Centro Studi Tim prende in esame l’adozione delle tecnologie digitali avanzate nel settore bancario facendo il punto sulle soluzioni più utilizzate per la trasformazione dei processi e la ridefinizione del modello di filiale. Ecco cosa è emerso

Pubblicato il 29 mag 2024



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In che modo cloud e intelligenza artificiale trasformeranno il settore bancario? Una cosa è certa: più che in altri comparti, queste tecnologie stanno ridisegnando modello di business e processi operativi, abilitando nuove forme di relazione con clienti e partner. A dirlo è il report “Con la banca sopra le nuvole” realizzato dal Centro Studi Tim, che analizza il modo in cui le tecnologie digitali avanzate si stanno diffondendo nel banking ed evidenza quali sono le soluzioni più utilizzate nella trasformazione dei processi e nella ridefinizione del modello di filiale.

L’evoluzione tecnologica e la diffusione di smart device sta del resto cambiando il modo in cui le persone usano il denaro ed i servizi bancari. La diffusione dell’open banking e l’affermazione delle API (Application Programming Interface), che abilitano nuovi modelli di offerta dei servizi, permette ad altri attori di inserirsi nella catena del valore del mercato bancario, aprendo spazi di collaborazione. Un esempio è rappresentato dalla sicurezza che, ancor di più in questo settore, spinge le Telco e gli operatori del mondo bancario a cooperare.

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La crescita degli investimenti in soluzioni IT

Citando la ricerca di mercato condotta da Omdia IT Enterprise Insights nel 2024, il Centro Studi Tim ricorda che circa l’80% delle banche a livello globale sta pianificando progetti di investimento in soluzioni IT da avviare entro 18 mesi. L’ostacolo maggiore all’innovazione in ambito bancario è legato agli elevati costi di gestione dei sistemi tradizionali, attualmente in uso, che assorbono cospicue risorse.

Il panorama del mercato, che ha visto aumentare costantemente il numero e la tipologia di soggetti alternativi che propongono servizi finanziari, ha rafforzato la percezione della criticità degli investimenti in digitalizzazione del settore bancario tradizionale, in particolare nell’ambito delle core tech, per rendere i processi più scalabili, flessibili e rapidi.

Per implementare i progetti ambiziosi che rivoluzionano l’esperienza del cliente finale, infatti, bisogna predisporre gli strati sottostanti di processi e piattaforme per gestire i dati in modo ottimale e alimentare correttamente e in sicurezza servizi e applicazioni automatizzati e innovativi

Le previsioni di Omdia indicano per l’Italia una crescita degli investimenti in tecnologie ancora più accentuata rispetto all’andamento europeo e in linea con quello globale, con un Cagr 2022-2027 del 5,24% (Cagr in Europa: 4,70%).

Coerentemente con la necessità di trasformare il settore bancario a partire dalle architetture di sistema, la crescita maggiore sarà registrata dalla spesa per l’innovazione dei processi di middle e back-office, con un Cagr di oltre il 5,5% tra il 2022 e il 2027, mentre gli investimenti in IT per le attività di front-office cresceranno nello stesso periodo del 4,8%

Nel terzo trimestre del 2023, la spesa sostenuta dalle banche per servizi IT in ambito Digital Banking e Operations ha rappresentato complessivamente il 42% degli investimenti tecnologici del settore in termini di contratti stipulati, a livello globale. La maggior parte degli accordi relativi ai canali digitali ha riguardato Home e Mobile Banking, evidenziando l’impegno a offrire ai clienti un’esperienza omni-canale e senza soluzione di continuità.

In Italia, si stima che a partire dal 2024 l’investimento in Operations supererà quello per i sistemi di Account & Product Management, che ha rappresentato fino ad oggi la principale voce di spesa IT per le banche. Esaminando invece le differenze tra l’Italia e l’area europea nel suo complesso, nel nostro Paese emerge un focus sui pagamenti, mentre una priorità dell’Europa per i prossimi anni è rappresentata dalle soluzioni per gestire Rischio e Compliance.

Le aree di digitalizzazione nel settore bancario

Come detto, le nuove tecnologie stanno anche ridefinendo il concetto stesso di banca: il CeTif, Centro di ricerca su Tecnologie, Innovazione e servizi Finanziari presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, ha realizzato in collaborazione con Tim Enterprise il rapporto “Riscoprire l’esperienza bancaria: i nuovi modelli di filiale alla luce della trasformazione digitale”. Lo studio indaga gli scenari di sviluppo del modello del banking tradizionale e l’evoluzione che il settore sta attraversando in termini di modello di distribuzione.

Dopo una intensa fase di razionalizzazione del numero di filiali (ridotte di circa il 37% in un decennio) secondo logiche di contenimento dell’elevato cost-to-serve e di garanzia della sostenibilità del modello distributivo del settore, il sistema bancario approccia un nuovo paradigma incentrato sull’ideazione di un modello distributivo abilitato dall’utilizzo e dallo sviluppo di tecnologie innovative. Questo avviene anche in conseguenza dell’evoluzione delle esigenze dei consumatori: dal lato della domanda, infatti, si assiste alla progressiva digitalizzazione delle abitudini d’uso dei clienti, che conferma la necessità per le banche di riconfigurarsi attorno a una customer experience che incorpori il canale fisico mantenendo la profittabilità del modello, ossia conciliando la componente digitale con quella fisica.

La digitalizzazione del settore bancario d’altra parte ha preso piede con l’automatizzazione dei processi manuali e ripetitivi, svolti per lo più in back-office. In questo ambito si sono implementate principalmente soluzioni non presidiate; ma a queste si sono affiancati anche processi semi-automatizzati presidiati dai dipendenti, nelle attività più a valle. Questa evoluzione ha già portato benefici ai clienti in termini di rapidità e semplicità delle operazioni; l’integrazione dei servizi bancari con i prodotti digitali di provider appartenenti ad altri settori ha creato ancora maggior valore offrendo un’esperienza sempre più personalizzata e semplificata agli gli utilizzatori finali. I servizi integrati che stanno avendo la maggiore diffusione riguardano attualmente le carte di credito, i prestiti e le soluzioni di pagamento dilazionato.

L’evoluzione del modello di distribuzione: verso la bank as a platform

Ma la trasformazione digitale del settore bancario è favorita anche dal costante arricchimento dell’offerta di soluzioni relative alla sicurezza, all’approccio multicanale, alla collaboration e all’interazione da remoto, basate per lo più su cloud e intelligenza artificiale. Parallelamente allo sviluppo dei servizi digitali online, la digitalizzazione dei processi incentiva anche le visite dei clienti alle filiali, creando sedi più accoglienti, che presentano caratteristiche di ambienti fisici e al contempo virtuali.

Non bisogna poi dimenticare che in Europa, le Direttive sui Servizi di Pagamento hanno prima definito nuove categorie di prestatori di servizi di pagamento – diversi dalle banche – e poi hanno reso possibile la condivisione dei dati bancari e finanziari con terze parti autorizzate, nel rispetto di stringenti requisiti di sicurezza e privacy, in modo da promuovere lo sviluppo di sistemi di pagamento innovativi. Con la rivoluzione dell’open banking si passa da un modello in cui un cliente aveva quale unico referente il proprio operatore bancario, ad uno che prevede la collaborazione tra diversi attori per l’offerta di servizi bancari e finanziari (pagamento contactless, bilanci mensili, gestione delle finanze, trasferimenti di fondi, apertura semplificata di nuovi conti ed altri ancora) che tipicamente prevedono l’uso dello smartphone come interfaccia principale da parte degli utenti.

A favorire la transizione verso quella che si può definire bank as a platform ha contribuito anche lo scambio di dati e l’integrazione tra servizi offerti da applicazioni e piattaforme differenti tra loro garantita dalle API. Questo ovviamente migliora in modo significativo l’esperienza del cliente che può avere un servizio realizzato integrando informazioni di attori differenti, in tempo reale ed in modo fluido. In questa prospettiva, quindi, le API non solo degli strumenti tecnici ma degli abilitatori di nuovi modelli di offerta dei servizi e permettono a una molteplicità di attori – inclusi gli operatori di telecomunicazione – di inserirsi nella catena del valore del mercato bancario.

Alla base di questo sviluppo c’è comunque la necessità di garantire l’assoluta sicurezza di dati e informazioni, proteggere i conti dei clienti, prevenire e contrastare le frodi. Il tema della sicurezza è un ambito che diventa sempre più critico e spinge le Telco e gli operatori del mondo bancario a operare tra di loro favoriti anche dall’evoluzione normativa rappresentata dalla Psd3 e dal Payment Service Regulation, in questi mesi in discussione a livello europeo. Il confronto tra questi due settori, amplificato dalle normative europee, può portare le diverse parti a cercare soluzioni tecnologiche che aumentino la sicurezza del sistema a beneficio di tutti gli attori.

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