STRATEGIE

Cbi, prima relazione di impatto. Fratini Passi: “Piano in linea con l’Agenda 2030”



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L’azienda accelera sulla sostenibilità con la nomina di un responsabile ad hoc e del diversity manager. Focus sulle partnership internazionali e sprint all’open finance

Pubblicato il 13 mag 2024

Federica Meta

Giornalista



Liliana Fratini Passi

Cbi ha presentato la sua prima relazione di impatto 2023, passaggio che segue l’acquisizione dello status di società benefit e che conferma l’impegno nel campo della sostenibilità, affiancando allo scopo societario alcune finalità di beneficio comune e incrementando le ricadute sociali positive sulle persone e sull’ambiente.

Cbi aveva già nel proprio dna il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile ma negli ultimi due anni ha avviato un percorso strutturato in tema di sostenibilità, al fine di valorizzare quanto il proprio ruolo di facilitatore e aggregatore dell’industria finanziaria italiana possa apportare anche valore in termini di Esg (Environmental, Social, Governance).

Oltre a ciò, l’azienda ha definito un nuovo piano strategico che riconosce: il consolidamento del ruolo di player internazionale sistemico focalizzato sull’open finance; il rafforzamento del posizionamento di partner strategico per PA e biller privati su incassi; l’evoluzione della postura internazionale e l’ottimizzazione del modello e piattaforme tecnologiche.

La relazione di impatto

Nel corso del 2023 Cbi ha nominato il responsabile di Impatto, incaricato di coordinare i lavori per la definizione del piano di sostenibilità annuale e istituito un apposito Comitato di Sostenibilità per presidiare in modo chiaro e centrale la governance della sostenibilità con relativa assegnazione del ruolo di Esg Ambassador ai componenti del medesimo Comitato, con l’obiettivo di favorire il trasferimento della cultura della sostenibilità a tutti i livelli in Cbi e a tutti gli stakeholder. Tra i membri del board è stato nominato anche un Referente di Sostenibilità con il compito di fare da raccordo tra il Consiglio di Amministrazione, il Comitato di Sostenibilità, il Direttore Generale e il Responsabile di Impatto, assicurandosi che la sostenibilità in Cbi sia un obiettivo comune riconosciuto in tutta l’azienda.

Fratini Passi: “Strategia in linea con l’Agenda 2030”

A spiegare l’impegno sul fronte sostenibilità di Cbi, la direttrice generale Liliana Fratini Passi. “Consapevoli del nostro ruolo di industry utility, che può apportare valore in termini di impatto rigenerativo per l’industria finanziaria – evidenzia Fratini Passi – siamo estremamente soddisfatti di presentare la nostra prima Relazione di Impatto, che testimonia il nostro tangibile impegno nel promuovere una cultura in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030. È il primo importante traguardo di un percorso che negli anni ci porterà a indirizzare al meglio la nostra cultura Esg e che intendiamo proseguire nei prossimi anni facendo accrescere le iniziative volte al sostegno di un’economia e di una società sempre più sostenibili e inclusive.”

Gli interventi 2023

Le finalità di beneficio comune che Cbi ha scelto di perseguire nel 2023 si sono concretizzate in diversi interventi: l’integrazione della sostenibilità negli obiettivi di gestione delle prime linee, la mappatura dei fornitori rispetto alle loro performance di sostenibilità e la promozione di una cultura della sostenibilità all’interno della propria struttura; la promozione di azioni volte a promuovere il benessere dei propri dipendenti, quali l’adozione di una piattaforma dedicata a programmi e iniziative di benessere psicofisico, l’organizzazione di un format di incontri periodici con il Direttore Generale denominati “Caffè con il Dg”, l’organizzazione di iniziative di team building aziendali per rafforzare competenze e lavoro di squadra e l’introduzione di una nuova articolazione oraria con il venerdì corto e di un nuovo modello formativo di condivisione di competenze tra i dipendenti; la salvaguardia dell’ambiente, con politiche di riduzione dei consumi di carta e azioni di monitoraggio e ottimizzazione dei consumi di energia, per citarne solo alcune.

Il Diversity Manager e Cbill per il Sociale

Rientra nella strategia di sostenibilità anche l’istituzione del Diversity Manager. Le decisione è stata guidata dalla volontà di concretizzare e strutturare al meglio i valori di diversità, equità e inclusione ai quali l’azienda da sempre fa riferimento, e quella di rafforzare l’ecosistema collaborativo di Cbi con i propri stakeholder, per favorire l’interdipendenza e promuovere una crescita collaborativa.

Nell’ambito dei progetti sostenibili di natura sociale, inoltre, sono proseguite nel corso del 2023 le collaborazioni dell’azienda nella cornice di Cbill per il Sociale, il progetto nato nel 2016 con il supporto del Servizio Cbill per coinvolgere Onlus ed Enti no profit e raccontare le loro iniziative in ambito sociale. Tra le realtà supportate: Ail – Associazione Italiana contro Leucemie Linfomi e Mieloma, Anlaids Lazio, Canovalandia Onlus, Fiore del Deserto, Italia Solidale, Salvabebè Salvamamme Onlus e Jesuit Raugee Service.

Sprint all’open finance in nome della sicurezza

Investendo in innovazione tecnologica integrata e sostenibile, Cbi si sta concentrando sull’accelerare il passaggio dall’open banking all’open finance nonché su competenze digitali che contribuiranno alla creazione di servizi a valore aggiunto in ottica internazionale e di data monetization.

In questo senso è cruciale il tema della sicurezza nello sviluppo dei nuovi servizi di open finance. Non solo a livello infrastrutturale e di processo, dove è fondamentale garantire elevati livelli di sicurezza per combattere gli attacchi nel cyberspazio, ma anche nella fase di inizializzazione di un pagamento, per ridurre i rischi derivanti da tentativi di frode ed errori delle attività human based.

Cbi ha sviluppato servizi come Name Check e Check Iban:

· Name Check convalida la titolarità di un Iban in relazione ad uno specifico utente finale attraverso una funzione di ricerca basata sul nome/denominazione del titolare del conto/azienda. Il servizio, che consente una verifica in tempo reale, è utile nei casi in cui non sono disponibili Iva e codici fiscali, oltre che nei pagamenti internazionali.

· Check Iban, anche nella sua declinazione cross-border, consente di verificare in tempo reale la corretta associazione tra codice Iban e Partita Iva del beneficiario del pagamento, riducendo il rischio di frode; il servizio Check Iban cresce con un tasso del 70% e ha raggiunto oltre 16 milioni di operazioni a fine 2023.

· Cbi Go è la soluzione di Smart Onboarding grazie alla quale i Psp possono consentire alle Corporate di recuperare real-time le informazioni di un utente finale mediante il dialogo telematico con la banca di riferimento di quest’ultimo e grazie all’interoperabilità in ambito interbancario garantita da Cbi.

In fase di lancio, inoltre, è il servizio Cbi Safe Trade, che è stato ammesso alla sperimentazione della Sandbox Regolamentare di Banca d’Italia e che raccoglie le informazioni sulle fatture anticipate in ottica multi-banca e multicanale, al fine di aumentare la stabilità e l’efficienza del settore finanziario e di mitigare il rischio derivante dall’uso fraudolento delle fatture e dell’erogazione del credito da parte degli intermediari, anche sulla base di sviluppi di architetture di tipo Dlt (Distributed Lender Technology).

Rafforzata anche la ormai consolidata RegTech Cbi Globe: la piattaforma ha consentito a oltre 300 banche di rispondere ai requisiti richiesti della Psd2 – anche nella componente «funzionalità attiva» e ciò per consentire a Banche e Psp di offrire alla propria clientela servizi “fintech”, fungendo da “Account Information Service Providers” (Aisps) e “Payment Initiation Service Providers” (Pisps), raggiungendo l’intero ecosistema bancario italiano e numerosi gateway internazionali.

La migrazione al cloud

Conclusa a settembre 2023 la migrazione su Cloud delle infrastrutture con la realizzazione del Cbi Hub Cloud con lo scopo di gestire tutte le transazioni di pagamento e incasso multibanca tra le aziende italiane e verso la PA, su tecnologia Cloud privata e dedicata. Gli intermediari potranno così offrire, alla Pubblica Amministrazione e ai propri clienti corporate e retail, servizi transazionali e di open finance più evoluti e in tempo reale, ampliando notevolmente i livelli di efficienza, di sicurezza e di integrazione nel mercato dei pagamenti tra tutti gli attori del nostro Paese.

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