Industria 4.0 e la digitalizzazione dei processi produttivi irrompono anche nel mondo delle armi da fuoco. La Beretta di Gardone Valtrompia, azienda nota in tutto il mondo perla produzioni di armi da fuoco per tiro a segno, caccia e difesa, con il 95% del fatturato all’estero, ha deciso di innovare in profondità i propri processi produttivi, il modo di relazionarsi con i clienti e di fare ricerca e sviluppo, varando il proprio “progetto 4.0”. I risultati si vedono e stanno improntando l’intero modello di business dell’azienda. “Il modello 4.0 e il digitale – afferma Franco Gussalli Beretta, vicepresidente e amministratore delegato della Fabbrica d’armi Pietro Berretta, durante il seminario ‘Digitalist Communication Forum’, in Finlandia, alla presenza di centinaia di dirigenti del mondo della comunicazione digitale e dei media finlandesi – pervadono tutta l’attività dell’azienda e i suoi prodotti, dal tracking dell’uso ai big-data e ai connessi sistemi di analisi, dalla virtualizzazione e simulazione dei processi, alle metodiche di collaborazione”. Tra le innovazioni introdotte negli ultimi tempi Beretta ha citato la manifattura additiva, con le stampanti 3D, la sensoristica, con i conta-colpi dei modelli più avanzati di armi, e la connettività. Si sta lavorando su big data, cyber security, sulle simulazioni di processo e sulla manutenzione predittiva delle macchine intelligenti. Ulteriori frontiere sono l’uso dei robot collaborativi, della realtà aumentata e dell’integrazione di processo. “Il digitale aiuta la manifattura a essere più efficiente in tutto – continua Beretta – Il prodotto non è più solo un prodotto ma un’esperienza che può essere arricchita connettendosi in ogni momento col sistema, con altri utilizzatori, con la Rete. Il prodotto arricchito dal digitale rende l’esperienza d’uso molto più emozionante. Il nostro traguardo è appunto quello di creare una straordinaria esperienza tra i prodotti e i loro utilizzatori, un’esperienza connessa”.
“In Beretta lavoriamo da 40 anni sul digitale. Iniziammo negli Anni Settanta creando una divisione IT e un data center, negli anni Ottanta realizzammo un sistema informativo e installammo il computer Olivetti Auctor Cns – aggiunge l’Ad – Iniziammo ad informatizzare tutto il processo con macchinari prevalentemente italiani. Nel 1986 avviammo l’uso del CAD (computer aided design) per la prima volta, lo stesso adottato due anni prima dalla Boeing. Nel ’93 introducemmo il primo sistema, Abaqus V5.3, per simulare il comportamento meccanico dei prodotti durante lo sparo, con prototipi virtuali, allo scopo di migliorarne qualità e time-to-market. Nel 1996 registrammo in internet il nostro dominio, due anni prima della nascita di Google, e da allora abbiamo sempre sviluppato la nostra digital-strategy”. “Nel 2012 – prosegue – il nostro gruppo ha anche introdotto il CAM (computer aided manufacturing) per i prodotti più complessi ed evoluti. Abbiamo poi introdotto la tomografia, sviluppata dai nostri ingegneri con Zeiss, per misurare rapidamente tutte le dimensioni dei componenti e controllare la struttura interna dei materiali che impieghiamo, al fine di prevenire qualunque genere di difetto, che sia di legno, metallo o polimeri: una tecnologia rivoluzionaria, un grande passo avanti nel miglioramento della nostra produzione”.
“Immaginando di arricchire sempre di più l’esperienza dell’outdoor – sottolinea Franco Gussalli Beretta – abbiamo creato quel che noi chiamiamo GunPod2, cioè non un semplice contatore di colpi ma un sistema di comunicazione integrata con il nostro smartphone, che comunica col nostro smartphone per migliorare l’esperienza dell’utilizzatore sul campo. Questo sistema equipaggia i nostri fucili da caccia dallo scorso anno. Abbiamo inoltre sviluppato un calcolatore balistico facile da usare e concentrato in una app che ha avuto un grande successo e che sta riscuotendo un forte apprezzamento presso i cacciatori. Inoltre, e sempre utilizzando il digitale, stiamo sviluppato fortemente il CRM per conoscere al meglio i nostri clienti, fidelizzarli, costruire con loro una forte relazione”.
“Il capitale umano dentro l’azienda è il nostro vero asset. L’uso del digitale – conclude Beretta – è stato un profondo agente di cambiamento. Abbiamo ottenuto da chi lavora con noi una grande evoluzione della mentalità professionale, ogni addetto ha avuto un rating personale e siamo diventati un’impresa manifatturiera capace di dialogare costantemente con i clienti”.