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Frequenze, Ansip: “Italia in recupero dagli errori del passato. Ora veloci sulla 700Mhz”

Focus del commissario Ue sulla liberazione della banda destinata al 5G: “L’attuale governo è consapevole del vantaggio competitivo che deriverà dallo sviluppo del nuovo standard. Adesso accelerare”

Pubblicato il 03 Mar 2017

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“Il 5G è cruciale per il rilancio dell’economia. Ma senza banda 700Mhz non ci sarà 5G. Per questo l’Italia deve fare in fretta”: lo ha detto Andrus Ansip a margine della presentazione del rapporto Digital Economy society Index a Bruxelles. Ancora scarse le competenze digitali dei nostri professionisti, basso l’utilizzo dei servizi online, Pmi in digital divide, ha fotografato il rapporto inquadrando l’Italia di nuovo in fondo alla classifica, al 25esimo posto.

“Ma non me la sento di criticare la situazione italiana – ha detto Ansip rispondendo al giornalista di Radio Radicale -: vero, la postazione è quella dell’anno scorso” e senz’altro ancora risente degli errori accumulati qualche anno fa “ma è migliorato il punteggio: una performance abbastanza buona” ha detto.

Ma è il 5G, e la strada da compiere per arrivare alla meta, il tema su cui si è focalizzato il commissario ricordando una situazione italiana di partenza molto complicata, con frequenze pesantemente occupate dai broadcaster, “ma il governo italiano oggi hanno ben chiara la situazione e vogliono prendere parte alla competizione globale”. Ora è necessario “che il Paese faccia in fretta” a liberare le frequenze che dovranno essere assegnate alle telco mobili. “Quando parliamo di app industry non stiamo parlando di cosette da niente, ma un settore che nel 2015 valeva 17 miliardi e ne varrà 63 nel 2018”.

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