COMPETENZE E LAVORO

Intelligenza artificiale, le aziende a caccia di esperti: premio salariale fino al 25%



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È quanto emerge dal Barometro di Pwc dedicato all’impatto dell’intelligenza artificiale sull’economia. Ict, finanza e servizi professionali i settori che registrano i tassi di produttività più elevati

Pubblicato il 24 mag 2024



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ll numero di annunci lavorativi che richiedono competenze specifiche nell’Intelligenza Artificiale è aumentato significativamente: per ogni offerta di lavoro che richiedeva competenze specialistiche in AI nel 2012 oggi ce ne sono sette. Cresce anche l’opportunità economica legate a queste professioni che richiedono competenze in AI: in alcuni mercati è previsto un premio salariale medio fino al 25%.

È quanto emerge dalla ricerca PwC’s 2024 Global AI Jobs Barometer, secondo cui i settori con una maggiore penetrazione dell’AI stanno sperimentando una crescita della produttività del lavoro quasi cinque volte superiore (4.8x) rispetto agli altri settori.

“Prospettive positive” per aziende e lavoratori

Mentre si discute sull’impatto della tecnologia, le prospettive sull’implementazione dell’AI su larga scala offrono – spiega Pwc – “indicazioni positive per aziende e lavoratori nei settori più esposti all’AI e per l’economia globale”. Secondo l’analisi, che ha esaminato oltre mezzo miliardo di annunci di lavoro provenienti da 15 paesi diversi, l’AI contribuirà a risolvere le principali sfide economiche globali, aiutando le economie nazionali ad uscire dall’attuale contesto di bassa crescita di produttività e favorendo, invece, lo sviluppo economico. Entro il 2023, l’AI contribuirà con 15,7 trilioni di dollari all’economia globale e potrebbe aumentare il Pil nelle economie locali fino al 26%. L’aumento della produttività, inoltre, porterebbe benefici indiretti sul miglioramento della ricchezza sociale aggregata e sugli standard di vita degli individui.

L’impatto dell’AI sulle competenze

Dal 2016, ben prima che ChatGpt portasse nuova attenzione sul potenziale dell’AI, le offerte di lavoro nell’AI crescono 3,5 volte più velocemente rispetto agli altri lavori.

La diffusione dell’AI ha accelerato la velocità con cui le competenze diventano obsolete e necessitano di essere aggiornate. Le competenze richieste dalle aziende per le professioni legate all’AI stanno cambiando con un tasso del 25% più veloce rispetto alle professioni meno esposte all’AI, con le vecchie competenze che scompaiono a favore dell’introduzione di nuove competenze.

Produttività 5 volte superiore grazie all’AI

I risultati tracciano un quadro positivo dell’impatto dell’AI sui mercati del lavoro e sulla produttività dell’economia globale. I settori più esposti all’AI – in particolare i servizi finanziari, Ict e servizi professionali – stanno sperimentando una crescita della produttività del lavoro quasi 5 volte superiore rispetto ai settori meno esposti all’AI.

Premi salariali fino al 25%

Nei cinque principali mercati del lavoro per i quali sono disponibili dati sui salari (USA, Regno Unito, Canada, Australia e Singapore), i lavori che richiedono competenze specialistiche in AI comportano un significativo premio salariale (fino al 25% in media negli Stati Uniti), evidenziando il valore di queste competenze per le aziende. Sebbene il premio salariale possa variare a seconda del mercato, nella maggior parte dei casi risulta più elevato in tutti i mercati considerati. Guardando alle professioni, usando gli Stati Uniti come esempio, il premio può variare dal 18% per i contabili, 33% per gli analisti finanziari, 43% per i responsabili vendite e marketing e 49% per gli avvocati.

“L’AI sta trasformando il mercato del lavoro e rappresenta un’opportunità per l’economa globale ostacolata da profonde sfide economiche e preoccupazioni sulla sostenibilità e redditività aziendale nel lungo periodo – afferma Alessandro Caridi, Partner PwC Italia e PwC Digital Innovation Leader -. Per molte economie, che sperimentano carenze di manodopera e bassa crescita della produttività, i risultati evidenziano un ottimismo intorno alla tecnologia, che impatterà positivamente sulla crescita dell’economie locali e sulla creazione di posti di lavoro e di nuove industrie”.

Necessità di attuare sistemi di apprendimento continuo

Le competenze richieste dai datori di lavoro nelle professioni più esposte all’Intelligenza Artificiale stanno cambiando ad un ritmo del 25% superiore rispetto alle professioni meno esposte.

I dati evidenziati, uniti alla progressiva automazione di competenze meccaniche, analitiche e cognitive di base ad opera dell’AI, mettono sempre più in evidenza la necessità delle imprese di poter contare su risorse predisposte all’apprendimento continuo. Aziende, lavoratori e policy maker hanno la responsabilità condivisa di assistere i lavoratori nello sviluppo delle competenze necessarie per avere successo in un mercato del lavoro in costante evoluzione: da un lato, l’avvio di programmi tecnici di upskilling e reskilling per i professionisti e, dall’altro, il supporto allo sviluppo di tutte quelle competenze tipicamente definite «trasversali» o «soft» o «power», ovvero quell’insieme di abilità sociali, internazionali ed emotive umane, e non automatizzabili, che saranno sempre più determinanti per gestire con successo la trasformazione in atto.

Verso nuove competenze

“Per prosperare in un’economia globale e un mercato del lavoro trasformati dall’AI le aziende dovranno assicurarsi di investire in un approccio orientato alle competenze – aggiunge Caridi -. Allo stesso tempo, per le professioni del futuro, i lavoratori dovranno sviluppare nuove skills, non solo tecniche, ma anche trasversali e strategiche. Tra queste saranno sempre più rilevanti la capacità di gestire progettualità complesse, l’abilità di identificare possibili criticità di progetto e proporre multipli approcci alla loro gestione, nonché la capacità di valutare diverse soluzioni possibili di natura tecnologica o meno. Oltre a trovare le soluzioni ai problemi sarà anche fondamentale saper monitorare efficacemente l’implementazione della soluzione scelta, risolvendo tempestivamente eventuali imprevisti e comunicando in modo regolare gli avanzamenti. La capacità di comunicare sarà sempre più importante per valorizzare i risultati positivi dei progetti gestiti e garantire la giusta visibilità del contributo del team di lavoro alle performance aziendali”.

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