Diventa un vero e proprio caso diplomatico, con contorni da
spy-story, lo scontro fra Google e le autorità cinesi. Nella
querelle che ha visto protagonisti Mountain View, Pechino e
l’amministrazione Obama, si inserisce anche Baidu, il motore di
ricerca cinese che accusa gli Usa per l'attacco hacker subito
e denuncia Register.com, il provider statunitense che si occupa del
suo dominio.
Lo scorso 12 gennaio alcuni hacker, che si fanno chiamare
“Iranian Cyber Army”, gli stessi resisi protagonisti alcune
settimane fa dell’attacco a Twitter, hanno attaccato Baidu,
bloccando il sito per alcune ore. Dopo l’incursione sull’home
page del sito compariva la scritta “Questo sito è stato
attaccato dall’Iranian Cyber Army”.
Già la settimana scorsa Baidu aveva precisato come
l’interruzione fosse stata provocata da “una manipolazione
esterna del suo Dns negli Stati Uniti”. Oggi è arrivata la
denuncia, presentata davanti a un tribunale di New York, in cui
Baidu chiede a Register.com i danni e gli interessi per
l’interruzione del servizio. Secondo il motore di ricerca la
violazione illegale del sito è avvenuta a causa di “una grossa
negligenza di Register.com”.