L'INIZIATIVA

Guerra alle fake news, sì della Camera alla commissione d’inchiesta

Composta da 20 deputati e senatori, avrà 18 mesi di tempo per inquadrare il fenomeno e proporre nuove leggi. Disinformazione sul Covid-19 fra le priorità. Ora la proposta passa in Senato

Pubblicato il 29 Lug 2020

Guerra alle fake news, sì della Camera alla commissione d’inchiesta

Avrà 18 mesi di tempo per delineare una strategia anti-fake news la Commissione parlamentare d’inchiesta che ha incassato l’ok della Camera. La proposta di legge, che passa al Senato, è stata approvata a Montecitorio con 234 voti a favore, 172 contrari e due astenuti. Contro la commissione di inchiesta i deputati dell’opposizione.

La commissione è chiamata ad acquisire elementi conoscitivi “in merito al fenomeno dell’attività di disinformazione e ai suoi fini ed effetti”, si legge nel testo, ma anche a valutare l’adeguatezza degli strumenti normativi ed amministrativi esistenti per contrastare il fenomeno della disinformazione ed eventualmente a proporre l’adozione di iniziative, anche legislative, per una più adeguata prevenzione e un più efficace contrasto del fenomeno.

Media nel mirino: dai giornali ai social

In particolare, la Commissione avrà il compito di indagare sulle attività di diffusione massiva di informazione e contenuti illegali, falsi o non verificati oppure dolosamente ingannevoli, quando la diffusione avvenga attraverso i media tradizionali o attraverso le reti telematiche e le altre piattaforme tecnologiche, analogiche o digitali.

Nel mirino anche attività di disinformazione effettuate con la creazione di false identità digitali o la produzione e la comunicazione di contenuti in forma personalizzata, studiata sul profilo degli utenti, utilizzando i dati sui profili di questi utenti.

Altro compito affidato alla Commissione è verificare se l’attività di disinformazione sia riconducibile a soggetti, gruppi o organizzazioni, anche aventi struttura internazionale, che si avvalgono del sostegno finanziario di soggetti interni o esteri che abbiano lo scopo di manipolare l’informazione e di condizionare l’opinione pubblica, in modo particolare in occasione di consultazioni elettorali o referendarie.

Come sarà composta la commissione

Composta da 20 deputati e senatori, la commissione dovrà verificare se attività di disinformazione siano state poste in essere durante l’emergenza Covid-19, ma anche verificare se vi siano attività di disinformazione con finalità di odio ossia di incitamento alla discriminazione o alla violenza per motivi razziali, etnici e nazionali.

All’organo, in base alla Costituzione, sono attribuiti gli stessi poteri e le stesse limitazioni dell’autorità giudiziaria. Non interferisce con lo svolgimento delle campagne elettorali o referendarie, in particolar modo durante il periodo della par condicio.

Fiano: “Italia si allinea all’Europa”

“Dobbiamo indagare su come la diffusione delle fake news incida sulla qualità della nostra democrazia e se la rete da strumento che migliora la trasparenza possa anche avere le caratteristiche di limitare la libertà – dice Emanuele Fiano, PD, primo firmatario della proposta di legge -. La diffusione delle false informazioni indebolisce la libertà di crearsi un’opinione. Fa bene quindi l’Italia a dotarsi di uno strumento, come già avviene in Europa, che verifichi da dove queste false informazioni nascono e quali conseguenze determinano. Per questi motivi come Gruppo Pd abbiamo proposto la creazione della commissione di inchiesta e diamo oggi voto favorevole”.

“Questa è la prima proposta che Italia Viva ha presentato raccogliendo il lavoro dei nostri comitati sul territorio. Adesso la parola passa al Senato e speriamo che i tempi siano rapidi – dice Maria Elena Boschi, capogruppo di Italia Viva, alla Camera-. Come Italia Viva continueremo a batterci perché ci siano anticorpi nella nostra società contro la degenerazione delle fake news e perché i social non siano un’arena dove ogni aggressione verbale pare consentita”.

“Il compito più importante della commissione sarà quello di indagare sulla diffusione di notizie false durante la pandemia – dice Marco Bella, deputato del Movimento 5 Stelle in commissione Cultura -. Non si vuole in nessun modo limitare la libertà di espressione, e ci sarà la massima cautela per evitare che questo possa anche involontariamente accadere”.

“Fratelli d’Italia ha votato contro l’istituzione della commissione d’inchiesta sulla disinformazione ma continuerà a vigilare sull’attività dei commissari – dice Federico Mollicone capogruppo Fdi commissione Cultura e relatore di minoranza del provvedimento -. Va stabilita la sovranità digitale: è necessario regolamentare gli algoritmi delle piattaforme digitali. Inoltre, abbiamo garantito la primazia della giurisdizione dell’Ordine dei Giornalisti per i propri iscritti”.

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