Garantire la neutralità della Rete rispettando le indicazioni
dell'Unione Europea. E' la posizione che Iab italia ha
espresso oggi in audizione davanti all'Agcon, nell'ambito
dell’Indagine Conoscitiva “Diritto d'Autore sulle Reti di
Comunicazione Elettronica”, promossa dalla stessa Authority a
partire dalla scorsa settimana.
“Le normative europee, sia la direttiva 2000/31/Ec, meglio
conosciuta come direttiva e-Commerce, sia come il Digital
Millennium Copyright Act confermano come sia estremamente
importante preservare internet, garantendo che rimanga sempre
libera, aperta a tutti e neutrale – ha precisato Layla Pavone,
presidente di Iab Italia -. Sono questi i valori centrali che hanno
fatto della rete uno strumento potente e autorevole nelle mani dei
cittadini ed è dal rispetto di questi valori che le future
regolamentazioni devono trarre ispirazione.”
Nel corso dell’audizione è intervenuto anche Fabiano
Lazzarini, General Manager di Iab Italia, che ha confermato il sì
dell'associazione alla proposta dell’Autorità di avviare
un’indagine volta a quantificare il fenomeno della pirateria.
Già in passato,
infatti, Iab Italia aveva suggerito l’istituzione di un
Osservatorio finalizzato a definire una metodologia condivisa tra
tutti gli stakeholders per lo studio del mercato dei contenuti
digitali per affrontare il problema della pirateria digitale.
Stesso parere positivo è stato espresso sulla campagna di
sensibilizzazione che Agcom intende avviare nei confronti degli
utenti della Rete, spesso inconsapevoli delle normative in materia
di Diritto D’Autore e dei rischi legati alla pirateria. In questo
senso Iab Italia ha suggerit l’ampliamento dell’elenco dei
media coinvolti nella campagna a siti web e testate online, sempre
più importanti nel formare l’opinione dei giovani "anche in
collaborazione con il ministerio dell'Istruzione e coinvolgendo
scuole e università", ha puntualizzato Lazzarini.
L'audzione ha infine toccato la delicata questione della lotta
all'illegaliù in Rete. Secondo l’associazione la
costituzione di un Codice di Autoregolamentazione renderebbe
possibile tutelare i numerosi soggetti coinvolti, trovando il
giusto equilibrio tra proprietà intellettuale, privacy, libera
impresa e libertà d’espressione, a superamento
dell’inefficacia di qualunque tentativo di regolamentazione
compiuto fino a oggi, data la natura stessa del mezzo tecnologico e
la rapidità della sua evoluzione.