Romani: “In Piemonte bene il passaggio al digitale terrestre”

Pubblicato il 26 Mag 2009

 “Ad una settimana dell’avvio dello switch over di Rete2 e
Rete4 a Torino e nel Piemonte occidentale si può dire che la
situazione è altamente positiva. Il passaggio dalla tecnologia
analogica a quella digitale, che coinvolge 568 comuni con un
bacino di circa 3 milioni di persone, quasi il doppio della
Sardegna che è stata la prima area all digital di Europa, e una
città metropolitana come Torino, sta andando bene e prosegue
senza particolari problemi tecnici. I dati in nostro possesso
indicano che la campagna di informazione è stata efficace e i
piemontesi stanno partecipando attivamente a questa vera e
propria rivoluzione tecnologica”. Lo afferma in una nota il
viceministro allo Sviluppo Economico con delega alle
Comunicazioni Paolo Romani.

“Dai dati aggiornati a ieri – prosegue la nota – risulta
che il call center è diventato il vero e proprio punto di
riferimento dell’utenza. Il picco delle telefonate si è avuto
nei giorni a cavallo dello switch over. Tra il 18 e il 21 maggio
sono state ricevute complessivamente quasi 45 mila telefonate con
una percentuale alta (quasi il 37 per cento nel giorno dello
spegnimento delle due reti analogiche) di richieste di assistenza
tecnica per la sintonizzazione dei decoder. Dato che dai giorni
successivi è in costante flessione e si sta stabilizzando su
circa 3mila telefonate al giorno”.

“I dati disaggregati dimostrano che mentre sono in flessione le
richieste di assistenza tecnica (ad oggi non si supera il 20%), a
dimostrazione che la nuova televisione è una realtà operativa
nelle case dei piemontesi, rimane sempre alta, tra il 40 e il 50
per cento delle telefonate, la percentuale di cittadini che –
continua la nota – chiedono informazioni sul contributo statale
per l’acquisto dei decoder a favore delle fasce più deboli.
Fino ad oggi sono stati erogati oltre 7mila e cinquecento
contributi, il 70 per cento dei quali nel capoluogo di regione e
riguardano cittadini over 65 anni, che abbiano un reddito entro i
10mila euro e siano in regola con il pagamento del canone Rai.
Nelle telefonate dei cittadini seguono, a percentuali
fisiologiche, altre domande: di informazioni sull’iniziativa in
generale (sempre intorno al 15%), sulla copertura del segnale
(dal 12% dei primi giorni si è scesi al 6% di ieri) e sulla rete
dei rivenditori (circa il 7% costante)”.

 

“ Il call center – conclude la nota – sta svolgendo anche
un’opera di collegamento per casi individuali o segnalazioni di
difficoltà nel ricevere il segnale. Le segnalazioni, infatti,
vengono raccolte, selezionate e, là dove necessario, inviate
alle singole emittenti per gli interventi necessari”.

 

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