Si annuncia battaglia domani in Commissione europea sulla decisione
relativa allo sbarco di Sky sul digitale terrestre. L'esecutivo
comunitario è diviso sulla posizione da prendere. Contro il via
libera condizionato proposto dal commissario alla concorrenza,
Joaquin Almunia, oltre al vicepresidente dell'esecutivo
comunitario, Antonio Tajani, schierati anche il collega maltese
John Dalli (sanita'), il tedesco Guenther Ottinger (energia) e
il romeno Dacian Ciolos (agricoltura).
Decisamente favorevoli a consentire l'ingresso anticipato di
Sky nel digitale sarebbero invece la commmissaria responsabile per
l'agenda digitale, l'olandese Neelie Kroes, e
l'irlandese Maire Geoghegan-Quinn, titolare del portafoglio
ricerca-innovazione, oltre al vicepresidente responsabile per la
politica estera, la baronessa inglese Catherine Ashton. Sul tavolo
della Commissione, salvo colpi di scena, ci sarà domani la
proposta di accogliere, a determinate condizioni, la richiesta
avanzata alcuni mesi fa da News Corp per poter partecipare alla
prossima gara per l'assegnazione di nuove frequenze sul
digitale terrestre.
Una possibilità negata dagli obblighi imposti dalla stessa
Commissione a News Corp quando, nell'aprile del 2003, venne
dato il via libera alla nascita di Sky attraverso la fusione di
Telepiu' e Stream. E tra i quali figura tutt'ora il divieto
di entrare nel mercato del digitale terrestre prima della fine del
2011. Salvo diverse decisioni della Commissione e il verificarsi di
nuove condizioni di mercato.
Dopo aver analizzato la situazione sembra che i servizi antitrust
di Bruxelles siano giunti alla conclusione che non solo sono mutate
le condizioni di mercato, ma che la gara per la concessione delle
nuove frequenze rappresenta sostanzialmente una 'circostanza
eccezionale', cioe' un'opportunita' da non perdere,
per accrescere la concorrenza nel settore del digitale
terrestre.
La proposta di Almunia prevede che Sky, se riuscira' ad
ottenere le frequenze, le utilizzi esclusivamente per la
trasmissione di programmi in chiaro in modo da non rafforzare la
sua posizione sul mercato della pay-tv. Sky restera' poi
soggetta ad altri obblighi fissati nel 2003, obblighi che saranno
ulteriormente prorogati.
Il fronte del 'no' all'ingresso anticipato di Sky sul
digitale terrestre contesta l'esistenza delle circostanze
eccezionali e degli importanti cambiamenti nel mercato necessari
per modificare la decisione del 2003. E sottolinea l'impatto
negativo che la presenza della tv di Rupert Murdoch potrebbe avere
sull'accesso al mercato di operatori minori, nonche' le
opinioni negative espresse dal governo italiano e dalle imprese
interessate nel corso dell'indagine realizzata nei mesi
scorsi.
Sul controverso e sensibilissimo dossier non e' escluso che,
alla vigilia della riunione della Commissione, possano esserci
interventi ai massimi livelli politici. Che potrebbero anche
portare a un improvviso slittamento della decisione, ipotesi sulla
quale pero' Almunia non pare intenzionato per ora a cedere.