I DATI NIELSEN

Pubblicità, la Tv batte il Web. Ma è presto per tirare conclusioni

Nel primo trimestre 2017 investimenti in contrazione dell’1,6%. Ma le stime su search e social fanno ben sperare. L’online tradizionale a -2,6%. Dal Sasso (Nielsen): “Segnali contrastanti, asupichiamo che l’Italia agganci crescita”

Pubblicato il 11 Mag 2017

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Il mercato pubblicitario italiano mostra qualche segnale di sofferenza nel primo trimestre 2017, pur in un panorama complessivo di tenuta rispetto ai numeri dello stesso periodo del 2015: a trascinarlo in terreno positivo, a +1%, è la prestazione dei big internazionali del search e dei social network, con in prima fila Google e Facebook, sui cui però Nielsen effettua i rilevamenti su base annuale. E’ quanto emerge dai dati pubblicati da Nielsen, che fotografano da gennaio a marzo investimenti per 1,54 miliardi di euro, con un -1,6% rispetto al primo trimestre 2016.

Analizzando nello specifico i settori, l’unico in terreno positivo tra quelli rilevati nel primo trimestre è la Tv, con un +0,6% e un saldo complessivo di 977,87 milioni. In sostanziale pareggio la radio, con un -0,2% a 87,88 milioni. In flessione il Web tradizionale, con 103 milioni di investimenti e un -2,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Più accentuate le prestazioni negative del mercato pubblicitario della carta stampata, con i quotidiani che hanno registrato un – 8,9% a 151,58 milioni e i periodici (-7,7% a 92,52 milioni). A chiudere la classifica il cinema, con il -11% a 3,85 milioni e l’outdoor con un -18,1% a 16,3 milioni.

“E’ un mercato in sostanziale tenuta nel primo trimestre dell’anno – afferma Alberto Dal Sasso, managing director di Nielsen – E’ un segnale sicuramente positivo in ottica 2017, visto che i secondi tre mesi dovranno confrontarsi con i periodi migliori del 2016. Per questo è prevedibile un fisiologico calo. Attendiamo di vedere come il mercato si assesterà nel secondo e più difficile trimestre per valutare la tendenza su base annua”.

“Ci si muove tra segnali contrastanti – aggiunge Dal Sasso – con consumi dagli andamenti altalenanti. Le nubi più nere della Brexit sembrano diradarsi dopo il risultato del voto in Francia: auspichiamo che si riesca ad agganciare la crescita come già stanno facendo altri Paesi, Spagna su tutti”.

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