SOCIAL

Stop al “revenge porn”, Facebook alza un muro hi-tech

Attivata una serie di strumenti per contrastare il fenomeno di diffusione di immagini di nudo senza consenso. Photo-recognition e sistema di blocchi al servizio di utenti vittime

Pubblicato il 05 Apr 2017

facebook-revenge-porn-170405171635

Mai più “revenge porn”. Facebook prova a mettere un argine al fenomeno della diffusione online di immagini di nudo di una persona di cui ci si vuole vendicare. Una pratica che colpisce soprattutto le donne, spesso vittime di ex, e che ha visto una raffica di cause abbattersi contro Facebook – in Italia una ragazza, Tiziana Cantone, si suicidò per un caso del genere. L’azienda ha fatto fronte a cause intentate da vittime per non aver sufficientemente contrastato il fenomeno.

Facebook annuncia ora la messa a disposizione di una serie di strumenti per impedire che immagini condivise senza il permesso del soggetto vengano postate nuovamente, ha annunciato Antigone Davis head of global safety di Facebook. L’operazione scatta non solo per Facebook, ma anche per Instagram e Messenger (non per Whatsapp). Sotto la scritta “segnala”, un apposito link permetterà all’utente di identificare i post indesiderati, che verranno preso in carico da un team dedicato: le immagini potranno essere rimosse se in contrasto con le linee guida. Disattivazione dell’account in caso positivo. Inoltre una piattaforma – simile a quella utilizzata per stanare i casi di pedofilia – basata su tecnologie di foto recognition, permetterà una “profilazione” delle immagini archiviate.

Sono 10,5 milioni – il 4% degli utenti americani di Internet – le persone che sono state vttima di revenge porn o minacciate con la pubblicazione di immagini, secondo uno studio di Data and Society Research Institute.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articoli correlati