L’INIZIATIVA

Cittadinanza digitale, in Toscana la prima legge regionale ad hoc



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Il presidente Giani: “Il nuovo testo va incontro alle esigenze di un settore in costante evoluzione, della transizione digitale e della necessità di innovazione per sostenere la competitività. Puntiamo a una pubblica amministrazione altamente accessibile, flessibile ed efficiente”

Pubblicato il 27 nov 2024



smart city, smart building, digitale

La Toscana è la prima Regione in Italia a varare una legge che disciplina l’innovazione digitale e tutela i diritti di cittadinanza. Grazie al voto favorevole del Consiglio Regionale il provvedimento – che unifica in un solo testo le due precedenti leggi che regolavano il settore – tiene conto delle disposizioni dell’Agenda Digitale Europea e del programma Europa digitale, e di tutte le norme che nel tempo sono intervenute a regolare il settore.

Regolare un settore in costante evoluzione

“Il nuovo testo – spiega Eugenio Giani, presidente della Toscana – va incontro alle esigenze di organicità e razionalizzazione normativa di un settore in costante evoluzione e  alla necessità di adeguato aggiornamento, anche alla luce delle nuove esigenze di transizione digitale e delle dinamiche di mercato e la conseguente necessità di innovazione per sostenere la competitività, per una Pubblica Amministrazione altamente accessibile, flessibile ed efficiente, che è quella che perseguiamo da tempo”. 

Recepite le nuove normative comunitarie

“La Toscana è la prima regione nel contesto nazionale a recepire le nuove normative comunitarie, tenendo conto di novità ad alto impatto come l’uso dell’intelligenza artificiale – argomenta Stefano Ciuoffo, assessore regionale alla transizione digitale – Un’altra delle parole chiave della nuova norma è la semplificazione amministrativa, verso la quale ci muoviamo con tutta la determinazione possibile con positive ricadute sulla trasparenza nei rapporti tra imprese e Pubbliche Amministrazioni e sulla qualità e accessibilità dei servizi, a partire dall’implementazione del lavoro degli Sportelli unici delle attività produttive, cioè dell’interlocutore privilegiato per le imprese”.

“Questa nuova norma – conclude Ciuoffo – prova a rispondere ad esigenze concrete, delle amministrazioni e dei cittadini. Non si fissano solo dei principi inerenti l’utilizzo dell’intelligenza artificiale, ma si rafforza i processi di cybersicurezza e di supporto al digitale per gli enti locali, ponendo le basi per il nuovo ruolo che sarà interpretato dal Consorzio Metis, come braccio operativo della Toscana e delle amministrazioni locali sul digitale. Un doveroso ringraziamento alla direzione regionale che ha seguito l’iter della norma, a tutti coloro che vi hanno operato, ivi compreso le università ed i centri di ricerca”.  

La digitalizzazione del territorio

La nuova legge, si legge in una nota – intende rendere la disciplina regionale più incisiva nel definire le modalità di azione della Regione Toscana nella digitalizzazione del territorio regionale e dei soggetti pubblici toscani, che si tratti di aziende sanitarie, agenzie regionali, aziende regionali, enti parco, autonomie locali o soggetti diversi che aderiscono al progetto istituzionale Toscana Digitale.

Focus sulla parità di accesso alle tecnologie Ict

La legge tiene anche conto della necessità di rimuovere e prevenire gli ostacoli che impediscono la piena parità di accesso alle informazioni e alle tecnologie Ict, e “di ridurre il divario digitale esistente tra coloro che conoscono e abitualmente utilizzano efficacemente gli strumenti informatici e coloro che, per le ragioni più diverse, ne risultano esclusi o limitati”.

Migliorare la qualità della vita dei cittadini

Tra gli obiettivi del provvedimento c’è il miglioramento della qualità della vita dei cittadini nel rapporto con le Pubbliche Amministrazioni e gli Enti del territorio toscano, favorendo anche forme di cittadinanza attiva. Inoltre, spiega la nota, la legge “mira a conseguire un sensibile rinnovamento nel processo organizzazione tecnologica della P.A., anche attraverso lo sviluppo di strutture tecnologiche che assicurino l’interoperabilità dei sistemi informativi e, più in generale, la trasformazione digitale del sistema toscano nel suo complesso, anche grazie alla promozione di competenze digitali di base e specialistiche in tutti gli ambiti della società regionale”.

La trasformazione del Consorzio Metis

Tra le novità introdotte dalla legge c’è la trasformazione del Consorzio Metis, che è al centro della governance regionale per la transizione al digitale e mira a creare un ambiente digitale integrato: diventerà “uno dei soggetti principali attraverso i quali verranno gestite le tematiche più strategiche a livello trasversale per l’intero territorio toscano, in modo omogeneo rispetto all’ambito della PA locale, della Sanità, e nei confronti dei servizi digitali per cittadini ed imprese”. Si occuperà di cybersicurezza, governance dei processi di adozione dei cloud sulle infrastrutture cloud regionali, abilitando processi di revisione dell’architettura dei sistemi informativi e ottimizzando l’adesione degli Enti alle infrastrutture digitali regionali”.

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