Fregi (Google for Work): “Pmi risorsa preziosa per fare l’Italia digitale”

Il country manager: “Le soluzioni in cloud potrebbero portare enormi vantaggi in termini di efficacia ed efficienza alle imprese”. BigG mette a disposizione una suite ad hoc che integra Pec, firma elettronica e conservazione sostitutiva

Pubblicato il 10 Apr 2015

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Incontriamo Fabio Fregi che è il Country Manager di Google for Work per l’Italia, mercato che conosce assai bene per aver ricoperto posizioni direttive importanti in Oracle e Microsoft prima e in CA più recentemente. Proprio per questo ci interessa conoscere, porgendogli alcune domande, la sua visione e quella di Google, sul mercato italiano, così specifico nelle sue debolezze e nelle sue potenzialità.

Il mercato italiano, caratterizzato da arretratezze (larga banda), scarso uso di internet da parte dei cittadini e soprattutto della PA, scarsa estensione dell’e-commerce, è un mercato difficile, lo ha sottolineato anche il prof Giuliano Noci introducendo Change the Game, promosso a Milano insieme a Noovle. Google è il grande facilitatore nell’accesso a internet, quindi può svolgere un ruolo decisivo: con quali strategie lo sta affrontando e quali sono le prospettive del mercato Italiano Ict visto dal suo attuale osservatorio?

Mi piace pensare all’opportunità che il sistema Paese Italia, con le sue oltre 4 milioni di Pmi, le amministrazioni pubbliche e le istituzioni, può ancora cogliere abbracciando con convinzione il mondo del digitale a partire dai servizi cloud. L’Italia ha un potenziale enorme, un sistema manifatturiero fatto di milioni di realtà piccole e medie che grazie agli strumenti e alle soluzioni oggi disponibili in cloud potrebbero beneficiare di vantaggi considerevoli in termini di efficacia ed efficienza. Non solo, pensiamo ai benefici che deriverebbero da un’adozione più decisa da parte della PA o delle istituzioni sia da un punto di vista di ottimizzazione delle performance sia della relazione più diretta e immediata con il cittadino/utente.

Nel complesso in questi mesi abbiamo registrato segnali positivi e di apertura.

Misuriamo questa accelerazione da diversi fattori, nel settore pubblico da iniziative di sistema come la gara SPC recentemente bandita e dall’adozione delle nostre soluzioni da parte di un numero crescente di amministrazioni come il Comune di Novara, Università come La Sapienza o ancora il National institute for health research (nihr) e nel settore privato dalla forte accelerazione del cambiamento del ruolo dei CIO e del’IT, da service manager a service broker che porta alla ricerca di soluzioni volte a una crescente valorizzazione di soluzioni Cloud che abilitino e semplifichino il lavoro in mobilità. Possiamo citare, tra le altre aziende che hanno attraversato questo processo con Google, Roche dove lo smart working sta diventando una realtà sempre più concreta o ancora i recenti casi di Rinascente o del Gruppo Coin che ha avviato una vera e propria digital transformation grazie all’introduzione delle App for Work nei processi aziendali o infine Whirlpool che ha adottato le soluzioni cloud di Google per gli oltre 70 mila dipendenti in tutto il mondo. Più in generale, se sul fronte dei datacenter è già stato avviato un processo di ottimizzazione (anche se ancora molto rimane da fare), la vera sfida è oggi sulla Workplace Transformation: la maggior parte delle organizzazioni, sia pubbliche sia private, utilizza oggi soluzioni di collaboration tradizionali nate come soluzioni di produttività individuale ed evolute per adeguarsi alla crescente necessità collaborativa delle aziende.

Lei ha presentato a Milano Google Apps for Work, come queste soluzioni integrano Posta Elettronica Certificata, Firma Digitale e Conservazione Sostitutiva? Sono rivolte all’azienda e anche alla Pubblica Amministrazione? Ad esempio porta soluzioni standard anche alle ASL, aziende quanto mai gelose del loro specifico, o ai comuni, che ora sono in fase di riorganizzazione tra progetto ANPR e aggregazione dei servizi in unità di maggiori dimensioni? Quali effetti di risparmio e di semplificazione possono essere sviluppati partendo dalle App di Google?

Google propone una suites di soluzioni di comunicazione e collaborazione che includono Gmail e l’instant messaging integrato, i video Hangout, Calendar, Drive for Work e altro ancora. Tutti servizi che sono nativamente cloud enabled e consentono una collaborazione in tempo reale tra individui e/o gruppi di lavoro anche distribuiti geograficamente. Sono quindi adatte sia a realtà aziendali sia a istituzioni o amministrazioni pubbliche centrali e locali. Prendere decisioni diventa più semplice perché i dati sono sempre disponibili a tutti, abilitando una diffusione pervasiva della conoscenza all’interno delle organizzazioni e la presa di decisioni più consapevole, basata appunto su questa conoscenza diffusa. Per completare il quadro, la capacità di condividere (senza limiti legati alla dimensione dello storage) e collaborare abilitata da Google Drive trova il suo complemento nella disponibilità dei dati ovunque e attraverso qualsiasi piattaforma di front-end, unendo la disponibilità ubiqua dei dati consentita dal cloud alla libertà di scelta del device di accesso, sia esso smartphone, PC o tablet. E, come sempre, la vera innovazione porta anche razionalizzazione: le organizzazioni che adottano queste soluzioni garantiscono ai propri dipendenti strumenti evoluti e semplici da usare, riducendo inoltre notevolmente i costi. Rispetto alla rispondenza di Google Drive nei confronti di normative locali come PEC e firma digitale, l’approccio di Google è sempre quello di lavorare in una logica di ecosistema. In questo caso valorizzando il contributo di Partner d’eccellenza come Noovle, che ha sviluppato in ambiente Google le specifiche aggiuntive che abilitano tali funzionalità (Posta Elettronica Certificata, Firma Digitale e Conservazione Sostitutiva) in sinergia con InfoCert Mi fa particolarmente piacere riconoscere l’eccellenza di Noovle, un’azienda italiana che è nata con una visione sul cloud e sul mobile e sta crescendo con l’affermarsi di questi paradigmi tecnologici. Questo è il modello di Google: riteniamo che le nostre infrastrutture cloud e i nostri investimenti in R&D possano garantire ai nostri clienti le soluzioni più evolute e affidabili e lasciamo ai nostri partner lo spazio per aggiungere valore, indirizzando le necessità specifiche dei nostri clienti.

All’evento di Milano ha colpito il Cloud di Google, presentato da Barak Regev responsabile per l’area EMEA: non solo per l’offerta, ma per una filosofia che sembra intrinseca allo sviluppo corporate di Google: veniva quasi da domandarsi dove comincia il Cloud e dove finisce Google. E’ solo una sensazione, o il Cloud è l’essenza stessa dell’operare di Mountain View? Quali le prospettive per il futuro?

Per la natura dei nostri servizi, le infrastrutture di datacenter sono un asset chiave e un fattore competitivo differenziante. Per questo abbiamo pensato di condividerlo con ii nostri clienti, in modo che il mercato possa trarre vantaggio dalle performance e dalle economie di scala delle nostre infrastrutture. In questo senso vanno interpretate le soluzioni Cloud Platform che mettiamo a disposizione dei clienti e su cui continuiamo ad investire. Per tutelare i nostri clienti dedichiamo molte energia alla sicurezza e alla consistenza dei dati custoditi nei nostri datacenter. Più in generale guardando al futuro un aspetto di sicuro interesse è legato ad Android for Work, la versione business del nostro popolare ambiente mobile, e non si possono dimenticare i Chromebook, dispositivi thin client basati sul sistema operativo ChromeOS. Android for Work – lanciato al Mobile World Congress di Barcellona lo scorso marzo – è l’evoluzione di Android che assicura funzionalità critiche in ambito aziendale quali, ad esempio, l’enforcement della sicurezza, che abilita il “bring your own device” separando il dato aziendale da quello personale. Con Android for Work, il dato aziendale è al sicuro e completamente gestito dall’IT, che ha anche la possibilità di ritagliare un ambiente applicativo aziendale portabile su tutte le piattaforme Android. Insieme a tutti i nostri partner nella gestione, nelle applicazioni e nella produzione dei dispositivi, crediamo che il programma Android for Work saprà fornire alle aziende e ai professionisti la scelta e la flessibilità di cui hanno bisogno per il loro lavoro.

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