MONTECITORIO

Internet Bill of rigths, parte la consultazione pubblica

Da oggi e per i prossimi quattro mesi sul sito della Camera si possono proporre emendamenti alla bozza di “Costituzione dei diritti” nella rete varata dalla commissione presieduta da Stefano Rodotà

Pubblicato il 27 Ott 2014

Antonello Salerno

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Inizia oggi e durerà quattro mesi la consultazione pubblica sulla bozza di “Dichiarazione dei diritti in Internett” varata dalla Commissione speciale presieduta da Stefano Rodotà, che si è insediata a Montecitorio per l’iniziativa della presidente della Camera, Laura Boldrini. IN questo periodo di tempo addetti ai lavori e semplici appassionati potranno proporre i “propri” emendamenti alla bozza di testo uscita dalla Commissione, dando così un contributo alla versione definitiva della legge.

La commissione speciale è comporta da 13 tra studiosi ed esperti, e da 10 parlamentari. Il testo era stato pubblicato sul sito della Camera il 13 ottobre, nel primo giorno della riunione interparlamentare sui diritti fondamentali, a cui avevano parteciperanno membri dei parlamenti dei 28 stati membri dell’Unione Europea.

Il documento in sei pagine, è composto da un preambolo e 14 articoli. Nell’introduzione si sottolineano l’importanza acquisita dalla rete e il rischio che possa essere piegata a servire gli interessi del più forte. Per evitare che si verifiche questa eventualità o 14 articoli specificano come tutelare i diritti già esistenti nel nuovo contesto, come quelli legati alla protezione dei dati personali, e altri accendono i riflettori su diritti che ancora non sono stati regolamentati, come quello di accedere a Internet, o quello che non ci possano essere discriminazioni, restrizioni o interferenze tra le informazioni che vengono trasmesse in rete. Nello specifico le norme arrivano a codificare i diritti degli utenti delle grandi piattaforme web, fino a definire i criteri per il governo della rete.

La dichiarazione dei diritti in Internet, si legge nel preambolo, “è fondata sul pieno riconoscimento di libertà, eguaglianza, dignità e diversità di ogni persona. La garanzia di questi diritti è condizione necessaria perché sia assicurato il funzionamento democratico delle Istituzioni, e perché si eviti il prevalere di poteri pubblici e privati che possano portare ad una società della sorveglianza, del controllo e della selezione sociale”.

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