CONFINDUSTRIA DIGITALE

Parisi: “Agenda digitale: la PA fa ostruzionismo”

Il presidente di Confindustria digitale si dice preoccupato per il ritardo della discussione delle nuove misure. “Serve una forte volontà politica”

Pubblicato il 28 Set 2012

Mila Fiordalisi

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“Un ritardo preoccupante”: con queste parole il presidente di Confindustria Digitale, Stefano Parisi, ha commentato dai microfoni di Radio Anch’io, lo slittamento della discussione del decreto sviluppo e in particolare delle misure relative all’agenda digitale.


“Il ritardo è preoccupante per l’implementazione delle norme: serviranno 60 giorni per l’approvazione in Parlamento, ma poi ci sono più di 50 provvedimenti ministeriali che dovranno essere adottati e quindi rischiamo di andare oltre la durata della legislatura”, ha sottolineato il presidente di Confindustria digitale.

“Serve una forte volontà politica, perché le misure riorganizzano in maniera profonda il funzionamento della pubblica amministrazione. Queste norme portano sviluppo straordinario ed enorme risparmio, quindi non credo ai problemi di copertura: ho paura invece che ci sia una certa resistenza da parte degli apparati dell’amministrazione pubblica, che non hanno voglia di impegnarsi per mantenere i propri centri di potere”.

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