Piccoli comuni, nel bolognese l’anagrafe è online

La Provincia di Bologna mette a disposizione degli enti la tecnologia del timbro digitale per erogare certificati via Web. Parte la PA di Anzola

Pubblicato il 26 Lug 2011

I piccoli comuni del bolognese spingono sull'innovazione. Da
oggi i cittadini del Comune di Anzola dell'Emilia, nel
bolognese, possono evitare di fare la fila all'anagrafe: per
consultare il proprio stato civile ma anche per stampare un
certificato basta un clic. E' la novità resa possibile dalla
Provincia di Bologna, che ha lavorato per far sì che la tecnologia
del timbro digitale (che permette il rilascio di certificati
online), avviato nell'ambito del progetto "People" e
già in uso in alcuni grandi Comuni italiani, potesse approdare
anche nel territorio del capoluogo emiliano. Ed Anzola, appunto, è
il Comune pilota, il primo a mettere online i servizi demografici.
I servizi di anagrafe saranno gestiti da una infrastruttura
tecnologica che la Provincia ha messo al servizio di tutti i Comuni
del territorio e che ha permesso, alle amministrazioni che lo hanno
attivato, l'avvio dello Sportello unico attività produttive
(Suap) con cui vengono forniti servizi online alle imprese.

In alcuni Comuni, poi, ha preso il via anche il servizio di
pagamento on-line delle multe; solo Anzola, però, ha dato il via
all'anagrafe sul web. I cittadini di Anzola ora dovranno
registrarsi ed entrare in possesso delle credenziali
"Federa". A quel punto, potranno consultare dati
anagrafici e di stato civile, ottenere  l'autocertificazione e
il rilascio di certificati con timbro digitale (più avanti
partiranno anche i servizi di istanze e prenotazioni). Si potranno
stampare anche visure e autocertificazioni.

Per i certificati con timbro digitale, "si può scaricare
immediatamente il file generato, o recuperarlo in un secondo
momento, sempre sul portale, all'interno della propria
MyPag', dove viene conservato per sei mesi", fa sapere la
Provincia. L'evoluzione dei servizi demografici realizzati nel
progetto People (finanziato dal primo bando di e-government
nazionale) e in particolare la decisione di utilizzare il timbro
digitale – si legge nella nota della Provincia di Bologna – è
frutto di un lavoro coordinato dalla Provincia, con la
partecipazione di diversi Comuni e con la Regione
Emilia-Romagna".

La tecnologia del timbro digitale funziona così: un codice a barre
bidimensionale viene inserito in un documento destinato ad essere
stampato su carta (in questo caso il certificato anagrafico o di
stato civile), del quale costituisce garanzia di autenticità e di
non ripudiabilità da parte dell'ente emittente. In altre
parole, "una volta che la firma digitale contenuta nel timbro
sia stata provata come corrispondente al documento, viene garantita
l'autenticità del documento stesso e viene stabilita senza
dubbio la responsabilità del firmatario".

Questa tecnologia per il rilascio dei certificati è già
utilizzata da alcuni grandi Comuni come Roma, Milano, Torino e in
Emilia-Romagna a Ravenna, Cesena e, di recente, a Bologna. Ora la
Provincia ha deciso di portare questa novità anche nei piccoli
Comuni. Hardware e software sono a Palazzo Malvezzi sede della
Provincia, dove si trova il Centro Servizi provinciale (in cui sono
custodite anche le firme digitali dei sindaci dei Comuni aderenti
al progetto, indispensabili per la generazione del timbro sul
certificato). Oltre ad Anzola, altri 40 Comuni hanno fatto
richiesta di questa tecnologia.

Quando anche gli altri Comuni partiranno con i servizi demografici
online, la Provincia stipulerà -per conto dei municipi interessati
– delle convenzioni con soggetti terzi interessati (notai,
avvocati, Atc, banche, concessionari di pubblico servizio) che
così potranno accedere ai certificati delle amministrazioni
comunali online. Già predisposta, poi, una convenzione che
metterà in rete il singolo Comune e la Provincia,
"realizzando una vera e propria rete di sportelli per le
informazioni anagrafiche". Il progetto si colloca nel contesto
piu' generale della "Community network
Emilia-Romagna" (Cner), un network di tutti gli enti
emiliano-romagnoli che agiscono insieme per realizzare progetti di
e-government.

Il primo progetto nato dalla Cner è stato quello del Sistema a
rete regionale, nel cui ambito si sono pensate e realizzate le
infrastrutture trasversali a tutti i progetti, tra cui appunto il
sistema di autenticazione valido per tutti i servizi Federa. Il
budget totale del progetto è di circa 33 milioni ed ha consentito
di ottenere un co-finanziamento da parte di DigitPA di 4,5 milioni
di euro. La partecipazione della Regione è pari a circa 19
milioni, i restanti 9,5 sono a carico degli enti locali.

Il budget totale del progetto per il territorio della Provincia di
Bologna è pari a 3,9 milioni di euro (di cui 1,055 co-finanziati
da DigitPA, Regione Emilia-Romagna e Provincia di Bologna): il 50%
circa e' utilizzato a supporto della realizzazione dei Sistemi
informatici associati, l'altro 50% per l'erogazione dei
servizi. In particolare, sui servizi demografici, sulla base delle
richieste pervenute dai Comuni stessi, l'impegno economico è
pari al 25% dell'importo dedicato al dispiegamento dei servizi
(500mila euro circa).

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