IL CASO

Regione Lazio: due social manager nella “squadra”, ma è polemica

Sindacati interni e Movimento 5 Stelle contro la nomina dei dirigenti esterni con stipendio lordo di 60mila euro a testa, chiamati a gestire relazioni digitali, contenuti internet e community online

Pubblicato il 10 Set 2013

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L’ingresso della Regione Lazio nell’era dei social network è accompagnato dalle polemiche. Nel mirino dei sindacati interni, ma anche del gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle, ci sono le nomine dei due dirigenti esterni chiamati a gestire l’immagine della Regione su Facebook, Twitter e comunicazione digitale. Lo scrive il Corriere della Sera, che dà conto delle due nomine esterne, effettuate dal segretario generale Andrea Tardiola a luglio.

Nonostante la presenza di 300 dirigenti interni, i sindacati lamentano il fatto che “non è stata fatta alcuna ricerca per verificare se ce ne fossero con le competenze adatte per queste nuove posizioni”. Il segretario Tardiola ha replica dicendo che “la natura altamente fiduciaria consente di conferire l’incarico senza utilizzare le ordinarie procedure di evidenza pubblica relative al conferimento degli incarichi dirigenziali”.

I due nuovi dirigenti sono Carlo Guarini, 30 anni, nominato “Social media manager, web content manager, coordinamento contenuti newsletter istituzionali”, e Gianluca Giansante, 34 anni, responsabile invece della posizione dirigenziale individuale denominata “Comunicazione e relazione digitale con i cittadini”. La retribuzione annua è la stessa per entrambi: 60mila euro lordi. Entrambi provengono dalla Provincia di Roma, di cui il governatore Nicola Zingaretti è stato presidente.

Secondo il Corriere della Sera, le due posizioni dirigenziali potrebbero presentare delle sovrapposizioni di ruolo, senza considerare che la Giunta Zingaretti ha anche rilanciato l’Agenzia digitale di open government, che tra le altre cose dovrebbe svolgere le funzioni affidate ai due nuovi dirigenti. Il gruppo 5 Stelle ha già depositato un esposto alla Corte dei Conti, mentre entro fine settembre i sindacati interni stanno meditando un’azione congiunta.

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