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Smart city, Enea lancia la “cassetta degli attrezzi” per i Comuni

Il progetto punta a sviluppare prodotti su misura per abbattere i costi, semplificare l’accesso alle informazioni e facilitare la realizzazione concreta di città a prova di futuro. Nicoletta Gozzo: “Riorganizziamo in chiave digitale i processi di gestione dei contesti urbani e territoriali”

Pubblicato il 04 Mag 2018

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Una cassetta degli attrezzi per i Comuni alle prese con la creazione di una smart city. È quello che vuole offrire agli amministratori Enea, l’agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile. Il progetto promosso dall’Agenzia punta a sviluppare prodotti su misura per abbattere i costi, semplificare l’accesso alle informazioni e facilitare la realizzazione concreta del modello smart city.

“Convergenza Smart City and Community” è il nome dell’iniziativa che coinvolge tra gli altri la presidenza del Consiglio, la Consip, Confindustria Nazionale e l’Agenzia per l’Italia Digitale. Mira a riorganizzare in chiave digitale i processi di gestione dei contesti urbani e territoriali. Passando dalle enunciazioni teoriche all’applicazione pratica, “nello sviluppo di queste nuove realtà cittadine è fondamentale condividere un linguaggio comune per individuare, gestire, elaborare e valutare quei dati strategici alla gestione delle infrastrutture fornitrici dei principali servizi urbani”, spiega Nicoletta Gozo, ricercatrice Enea della divisione Smart Energy. Lo sviluppo e la condivisione di modelli gestionali, standard e indicatori di prestazione è per l’Enea il punto di partenza per una rigenerazione urbana in chiave smart. Obiettivo a cui è rivolta anche l’attività del Tavolo di convergenza nazionale Smart City and community, avviato dalla stessa Agenzia nazionale. Tavolo che ha già prodotto SmartItaly Goal, il primo documento programmatico sulla via dello sviluppo urbano.

“Modelli gestionali, specifiche tecniche, standard e protocolli oltre che strumenti, azioni e tecnologie abilitanti – continua Gozo – contribuiscono a delineare il percorso, una vera e propria roadmap verso la Smart City, con un kit di supporto agli amministratori, cioè una sorta di ‘cassetta degli attrezzi’ nella quale si possono trovare gli strumenti utili per il Comune coinvolto”. Al momento la maggior parte delle città gestisce tramite utility i propri servizi strategici: illuminazione, acqua, elettricità, gas, rifiuti e mobilità. Tutti gestiti in modo autonomo, “in assenza totale di condivisione e valorizzando poco la strategicità della grande quantità di dati potenzialmente in loro possesso”, precisa la ricercatrice. “Il percorso che andremo a iniziare si preannuncia quindi lungo e complesso e si articolerà attraverso una roadmap di cui si iniziano a intravedere i primi passi”.

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