IL REPORT

Il fintech dà l’assist al factoring: mercato italiano da 250 miliardi

Rapporto Assifact-Accenture Strategy: il settore avanza in tutta Europa, Francia in pole position. Cina leader globale

Pubblicato il 11 Dic 2019

L. O.

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Dal digitale un nuovo assist al mercato italiano del factoring che vale a fine 2018 247 miliardi, il 14% del Pil. Emerge dalla ricerca “Trend ed evoluzioni dell’invoice fintech a livello globale” realizzata da Assifact, Associazione italiana per il factoring, con Accenture Strategy. I risultati sono stati presentati oggi a Londra, presso Intesa Sanpaolo. “Nel 2019 – ha annunciato Alessandro Carretta, Segretario Generale di Assifact e professore di Intermediari Finanziari all’Università di Roma Tor Vergata – il mercato è ulteriormente salito: +8,09% a fine ottobre sullo stesso mese del 2018, con una stima Assifact per la chiusura al 31 dicembre di +7,12% sull’anno precedente”.

Il settore avanza in tutta Europa e nel mondo, sulla spinta di soluzioni digitali per il finanziamento del circolante delle imprese e l’anticipo delle fatture, digitalizzazione del rapporto fornitori-clienti, comparatori e piattaforme. Il rapporto fotografa un settore in rapida crescita che vede in campo player eterogenei, da Amazon e Paypal alle startup innovative, dalle industrie alle banche e all’e-commerce.

In Europa il factoring è cresciuto del 7% all’anno tra il 2010 e il 2018, con un risultato nel periodo trainato dalla Francia (+10%, primo mercato dopo il sorpasso al Regno Unito), dalla Germania (+8%) e dall’Italia (+7%).

Al di fuori dell’Europa i principali player a livello globale sono gli Usa e la Cina, leader assoluta con 410 miliardi di euro di volume d’affari.

Le big tech protagoniste della svolta

Sul mercato dei servizi finanziari e della Supply Chain Finance ci sono anche tech company come Amazon e Paypal o le cinesi AntFinancial e JD.com: player che supportano le aziende che operano sulle piattaforme e-commerce, con soluzioni di inventory finance, il finanziamento delle scorte, spesso in partnership con gli operatori tradizionali (Amazon Lending); fatturazione online (esempio: Paypal Invoicing); servizi di logistica (esempio: JD Logistics).

Circa il 25% delle Fintech Tech, le piattaforme più tecnologiche, si concentrano sull’integrazione con i sistemi gestionali aziendali. Il 30% fa espressamente ricorso a soluzioni di Intelligenza Artificiale/Machine Learning, prevalentemente per rafforzare i processi interni come la rilevazione delle frodi.

Tra gli esempi di collaborazione tra operatori tradizionali e società fintech messi in luce dalla ricerca Assifact-Accenture c’è Siemens: in partnership con Orbian ha sviluppato una piattaforma dedicata ai fornitori per il monitoraggio dei crediti e la gestione dei pagamenti.

Sul fronte italiano emerge “l’esigenza di migliorare la propria redditività – dice Carretta – rafforzando ed evolvendo il proprio modello operativo e di business spingendo sulla trasformazione digitale del modello di business e di quello operativo, miglioramento della qualità del servizio, estensione dell’offerta e segmenti di clientela non ancora coperti attraverso nuovi prodotti e servizi”.

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