LA COLLABORAZIONE

Monitoraggio dell’aria, IoT arma “letale” contro il radon. Ecco la strategia Linkem-Radoff

Accordo d’investimento e partnership commerciale che renderà disponibili i prodotti della startup attraverso la rete di vendita dell’operatore. Domenico Cassitta: “Home wellness cruciale nella nuova normalità”

Pubblicato il 28 Dic 2021

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In Italia 18,6 milioni di edifici sono a rischio radon, un gas incolore, inodore, e radioattivo che, solo nel nostro Paese, provoca oltre 3mila decessi l’anno. È la prima causa al mondo di tumore al polmone per i non fumatori, la seconda per i fumatori, dopo il tabacco.

In questo contesto si inserisce la partnership commerciale tra Radoff, startup innovativa che sviluppa sistemi di monitoraggio e bonifica del gas radon e della qualità dell’aria negli ambienti indoor, e Linkem che completa così la sua strategia di investimento in ambito cleantech.

Del valore aggiunto dell’accordo e di come si inserisce nei piani di sviluppo di Radoff ne parliamo con il ceo Domenico Cassitta.

Cassitta, quale il valore aggiunto dell’accordo con Linkem?

Grazie alla distribuzione sulla rete commerciale di Linkem daremo impulso alla diffusione, su tutto il territorio nazionale, dei nostri sistemi IoT. Si ampliano infatti i nostri canali di vendita, diretti sia al consumatore finale attraverso l’e-commerce e le partnership commerciali, sia alla Pubblica Amministrazione interessata a sfruttare le moderne tecnologie per garantire la salubrità dell’aria degli edifici pubblici e proteggere la salute dei cittadini, sia al ramo Corporate con l’integrazione dei dispositivi Radoff. Un accordo strategico per il percorso di crescita della nostra azienda che, oltre a Linkem, annovera, tra i soci anche Intesa San Paolo Spa, CDP Venture Capital Sgr, un team di business angel.

Perché proprio Linkem?

Per la vision del suo amministratore delegato, Davide Rota, che ha da subito sposato la causa di Radoff e che prima di altri, ha compreso l’importanza del mercato dell’home wellness non solo come leva di business ma anche come elemento per cambiare il nostro modo di stare dentro gli spazi chiusi. In epoca di pandemia il dibattito su questo tema è diventato centrale.

Che tipo di soluzioni sviluppa Radoff?

Si tratta di tre tipi di dispositivi basati su un sistema IoT, due di monitoraggio e uno di bonifica. Il primo, RadoffSense, è una piattaforma di sensing declinata in B2C a livello home: ogni abitante può controllare tramite app i livelli di radon, polveri sottili e Co2 in casa. Il sensore di rilevazione del gas radon è una nostra soluzione brevettata e certificata Enea, sviluppata in collaborazione con l’Università di Modena e Reggio Emilia e la Fondazione Bruno Kessler. L’altro dispositivo di monitoraggio è di tipo B2B e B2G declinato in ottica smart city.

Come funziona?

RadoffCity processa ed elabora sei dati fondamentali raccolti dai sensori – concentrazione di gas radon, pressione, umidità, temperatura, composti organici volatili, CO2 e polveri sottili – monitorando la qualità dell’aria in locali ed edifici differenti e processando i dati rilevati connettendo i sensori al server cloud. Attraverso un portale web dedicato si possono monitorare più dispositivi posizionati in edifici differenti in varie zone della città. Le amministrazioni possono effettuare un monitoraggio dell’aria indoor a scala urbana ed elaborare politiche a tutela della salute di tutti in ottica data driven. Infine abbiamo sviluppato anche un sistema di bonifica, anch’esso basato su IoT, grado di monitorare costantemente la qualità dell’aria in ogni ambiente indoor ed attivare un processo di bonifica senza la necessità di interventi strutturali complessi e costosi come richiedono le attuali soluzioni disponibili sul mercato. Il sistema è in grado di abbattere il gas radon e le polveri sottili in ambienti chiusi fino a 70 mq, attivando un’azione di bonifica non appena i livelli superano i limiti consentiti dalla normativa Euratom 2013/59.

A proposito di normativa, a breve sarà operativa la disciplina Ue che impone il monitoraggio radon si tutti gli edifici. Cosa succederà?

Certamente il dlgs 101/2020 in materia di radioprotezione, che ha recepito le indicazioni contenute nella direttiva 2013/59/Euratom, contribuirà a spingere il mercato delle tecnologie di monitoraggio della qualità dell’aria indoor stimato dagli analisti fra i 7 e i 10 miliardi di dollari entro il 2025. E sarà particolarmente importante nel nostro Paese dove aumentano gli interventi di riqualificazione, anche sulla spinta degli ecobonus, per i quali sarà cruciale questo monitoraggio. Si tratta di elementi di contesto che incoraggiano il nostro piano di crescita che punta a un incremento del giro d’affari dagli attuali 1,5 milioni di euro circa del 2021 fino a quasi 24 milioni di euro nel 2025.

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