LA PREVISIONE

Competenze, sarà l’Ai a far estinguere gli esperti informatici?

Quando i calcolatori impareranno “a fare da soli” la domanda di neolaureati in computer science calerà drasticamente. Secondo l’imprenditore miliardario Mark Cuban “sarà la creatività a diventare sempre più importante”

Pubblicato il 31 Mag 2019

Antonio Dini

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Le intelligenze artificiali creeranno nuovi lavori ma ne renderanno obsoleti molti altri. E alcuni di questi sono meno sospettabili di altri. Si sta diffondendo infatti l’idea, soprattutto nelle grandi aziende, che nel prossimo futuro man mano che le intelligenze artificiali saranno in grado di assumersi compiti sempre più complessi la richiesta di competenze informatiche e digitali specialistiche – che oggi sono considerate rare e molto preziose – andranno a ridursi sensibilmente.

Negli Usa se ne discute e recentemente è intervenuto anche Mark Cuban, imprenditore e miliardario americano, che ha idee molto chiare su questo: le lauree in computer science, che oggi portano a un salario medio di circa 70mila dollari all’anno secondo Glassdoor, diventeranno molto meno appetibili. La maggior parte delle attività che un informatico potrà fare sul posto di lavoro saranno invece svolte – sostiene Cuban – dalle intelligenze artificiali. Quelle che serviranno saranno invece competenze di tipo creativo, che sostituiranno i lavori basati sulla scrittura di semplice codice.

Cuban spiega come immagina questa evoluzione in una intervista per il podcast di Kara Swisher per Recode Decode, ripreso da Cnbc: “Tra vent’anni, se sei un programmatore, potresti essere senza lavoro. Perché, qualsiasi cosa definiamo come compito per l’intelligenza artificiale, qualcuno deve conoscere l’argomento. Se stai facendo un’AI per emulare Shakespeare, qualcuno dovrebbe conoscere Shakespeare. I laureati che imparano a scrivere codice che escono dalle università quest’anno probabilmente hanno migliori opportunità a breve termine rispetto a chi si laurea nelle arti liberali ed è un esperto di Shakespeare, ma a lungo termine, il loro destino sarà simile a quello delle persone che hanno imparato il Cobol o il Fortran e che avevano pensato che quello era il futuro e che sarebbero stati a posto per sempre».

Oggi negli Usa l’informatica è in cima alla classifica delle lauree universitarie più pagate, con uno stipendio medio di 70mila dollari all’anno, secondo Glassdoor. Il lavoro più richiesto del 2019 è lo sviluppatore di software applicativo, secondo un rapporto di CareerCast. Una figura che ha uno stipendio medio di 101.790 dollari sempre negli Usa.

Ma secondo Cuban i benefici a breve termine di un corso di informatica saranno presto superati dai guadagni a lungo termine di una laurea in discipline umanistiche: «Creatività, collaborazione, capacità comunicative: queste cose sono molto importanti e faranno la differenza tra farcela o no. In un mondo di intelligenza artificiale, devi pur essere informato su qualcosa, giusto?”.

In futuro, secondo Cuban, i lavoratori altamente qualificati decideranno quel che vogliono ottenere e le reti neurali provvederanno a prendersi cura dei problemi pratici e di codifica. I lavoratori poco qualificati, d’altra parte, troveranno posti in cui dovranno etichettare i dati che vengono utilizzati per addestrare l’intelligenza artificiale, in maniera simile al modo in cui oggi il lavoratore di un magazzino organizza i prodotti sugli scaffali.

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