L'ANNUNCIO

Riforma editoria, Crimi: “Digitale al centro della svolta”

Prevista a settembre la legge per la riorganizzazione del settore. Il sottosegretario all’Editoria: “È arrivato il momento di dar vita a una piattaforma delle notizie con al centro i cittadini”. L’associazione delle testate digitali: “Priorità garantire il pluralismo dell’informazione”

Pubblicato il 25 Mar 2019

L. O.

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“Oggi abbiamo ‘supermercati online’, io li chiamo così, per qualsiasi tipo di contenuto: Netflix, Facebook, ecc. È arrivato il momento di dar vita a una piattaforma delle notizie con al centro i cittadini”. Lo ha detto Vito Crimi, sottosegretario con delega all’informazione e all’editoria, intervenendo agli Stati Generali dell’editoria aperti oggi dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte a Roma.

“Basta fondi diretti a singoli giornali – aggiunge il sottosegretario – perché sono serviti un po’ a resistere alla crisi, ma non hanno contributo a rilanciare il settore, a creare le condizioni per superare questa crisi che è sistemica”.

Così dopo “mesi in cui ci sono state delle spigolosità nei rapporti tra informazione e governo”, ha continuato Crimi, “questi Stati Generali vogliono essere da parte del Governo una mano tesa a un settore che sta vivendo una crisi sistemica”.

Nuova legge per l’editoria a settembre – ha annunciato il premier  Conte -, il percorso sarà condiviso con tutti gli stakeholder. Non vogliamo stravolgere alcunché, vogliamo migliorare il sistema dell’informazione con il vostro aiuto”.

Gli Stati Generali (continueranno fino a giovedì) sono stati convocati in vista della riforma: saranno declinati in 4 fasi, fino alla scrittura a settembre del Ddl. Le macro-aree di discussione saranno agenzie, giornalisti, editoria a 360 gradi, mercato e cittadini.

Le testate digitali sono un avamposto d’innovazione, il mondo online è pronto a lavorare per un’informazione sempre più corretta” ha detto il presidente di Anso, l’associazione nazionale della stampa online, Marco Giovannelli, commentando il cammino indicato dal governo.

Giovannini ha ricordato come l’attività di Anso abbia contribuito a delineare la situazione delle testate digitali e regolamentarla: “La collaborazione con Agcom ha portato ad un lavoro di censimento e misurazione delle testate digitali, un lavoro che fino ad oggi non era mai stato fatto se non parzialmente. Sarebbe già un primo successo far emergere queste realtà, sia per continuare a regolamentarle ancora meglio ma anche per dare valore ed evitare che queste realtà vengano associate alla jungla del web o alle fake news”.

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