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Teleselling selvaggio, Agcom apre alla consultazione per numerazioni brevi



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L’Autorità propone l’uso di numeri a tre cifre per le chiamate di telemarketing legale, per rafforzare la trasparenza e contrastare le frodi legate al Cli (Calling Line Identification), ovvero il numero che appare sul display del destinatario

Pubblicato il 18 dic 2025



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Il contrasto al teleselling selvaggio entra in una nuova fase. Dopo aver bloccato milioni di chiamate fraudolente con numeri nazionali falsificati, Agcom punta ora a rafforzare la trasparenza nel telemarketing legale. Nella riunione del 17 dicembre, la Commissione Infrastrutture e Reti ha avviato una consultazione pubblica di 45 giorni per introdurre l’uso di numerazioni brevi – a tre cifre – come Cli per le chiamate commerciali. Il Cli, acronimo di Calling Line Identification, è il numero che appare sul display del destinatario e identifica il chiamante. Alterarlo è la tecnica alla base dello spoofing, che consente di simulare numeri nazionali per ingannare gli utenti. La proposta di Agcom mira a rendere immediatamente riconoscibile l’identità del chiamante, riducendo il rischio di confusione e frodi.

Perché numerazioni brevi per il teleselling

Il provvedimento nasce in risposta a un contesto di mercato segnato da pratiche aggressive e da tentativi di frode, spesso legati al fenomeno del Cli spoofing. Questa tecnica consente di falsificare il numero chiamante, rendendo non rintracciabile l’autore e aggirando le norme sul Registro delle opposizioni e sulla privacy. L’uso di numeri brevi, già associati a servizi di assistenza clienti e numerazioni gratuite, permetterebbe agli utenti di identificare con certezza il mittente, creando un rapporto di fiducia e riducendo il rischio di scambi con chiamate fraudolente.

Agcom sottolinea che i numeri brevi non possono essere replicati dall’estero, un elemento chiave per impedire che operatori illeciti simulino identità nazionali. In questo modo, le aziende che operano nel rispetto delle regole potranno distinguersi, mentre i consumatori avranno un indicatore chiaro di affidabilità.

Il contesto regolatorio e i risultati ottenuti

La consultazione si inserisce in un percorso già avviato dall’Autorità con le misure anti-spoofing che hanno introdotto l’obbligo per gli operatori di bloccare le chiamate illecite provenienti dall’estero con numeri italiani falsificati. Dal 19 novembre, queste disposizioni sono pienamente operative, con risultati definiti “estremamente positivi” dall’Autorità: il sistema di filtraggio ha bloccato il flusso di chiamate fraudolente e, per la prima volta, ha consentito di misurare in modo oggettivo la portata del fenomeno.

Secondo Agcom, il traffico illegale con numeri italiani si è ridotto drasticamente, spostandosi però su numerazioni estere, che non possono essere bloccate per obblighi di interconnessione internazionale. Questo spostamento conferma la natura adattiva delle frodi e la necessità di misure complementari per tutelare gli utenti.

Scenario spoofing e nuove sfide per le telco

Il teleselling selvaggio non è un problema marginale: mina la fiducia degli utenti e genera rischi economici e reputazionali per le telco. Le chiamate fraudolente simulano numeri nazionali per indurre il destinatario a rispondere, aprendo la strada a phishing vocale e truffe contrattuali. Il blocco delle chiamate con Cli falsificato ha rappresentato una svolta, ma il fenomeno evolve rapidamente. L’uso di numerazioni estere è il nuovo fronte, e richiede strategie di mitigazione basate su tecnologie di autenticazione, analisi comportamentale e cooperazione internazionale.

Per gli operatori, la sfida è duplice: garantire la compliance normativa e investire in soluzioni che rafforzino la sicurezza del traffico. In prospettiva, l’adozione di standard europei per la certificazione della Cli e l’integrazione di sistemi di trust network potrebbero diventare elementi distintivi di competitività.

Impatti su utenti e mercato

Per i consumatori, la possibilità di riconoscere immediatamente una chiamata legale grazie a un numero breve rappresenta un passo avanti nella trasparenza. In un contesto in cui la diffidenza verso le chiamate sconosciute è cresciuta, questa misura può favorire un rapporto più equilibrato tra imprese e clienti, riducendo il rischio di frodi e migliorando l’efficacia delle campagne commerciali.

Dal lato delle aziende, l’uso di numerazioni brevi potrebbe trasformarsi in un vantaggio competitivo, consentendo di distinguersi dalle pratiche scorrette e di rafforzare la reputazione. Tuttavia, sarà necessario gestire con attenzione la fase di transizione, garantendo che i sistemi siano pronti e che gli utenti siano informati in modo chiaro.

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