INNOVAZIONE

Il governo fa l’upgrade alla Cie: pronte le norme sulla Carta Unica

La card integrerà carta di identità, tessera sanitaria e borsellino elettronico. Il sottosegretario all’Economia, Alessio Villarosa: “Svolta nelle PA italiana: accesso gratuito a tutti i servizi pubblici”. Ecco come funzionerà

Pubblicato il 17 Gen 2020

F. Me

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Pronte le norme sulla Carta Unica, la card collegata alla Carta di identità elettronica (Cie), che oltre a fungere da tessera sanitaria sarà dotata di funzioni di pagamento in linea con quanto previsto la Piano Italia Cashless, normato nella manovra 2020. L’annuncio arriva dal sottosegretario all’Economia, Alessio Villarosa.

“Pronto l’intervento normativo governativo che darà alla luce il progetto Carta Unica – fa sapere Villarosa – Ho spinto con audacia il più grande progetto di semplificazione e sburocratizzazione della Repubblica italiana. La Carta d’identità elettronica garantirà l’accesso a tutti i servizi della pubblica amministrazione in modo completamente gratuito. Anche le banche ed i prestatori di servizi di pagamento potranno utilizzare la carta d’identità per l’accesso al conto corrente. Con questo progetto il M5s porterà lo Stato Italiano tra i paesi più digitalizzati al mondo. Con orgoglio mi sono battuto ed ho dato l’incipit al più grande progetto del M5s al Governo, che passerà alla storia”.

Cos’è la Carta Unica

La Carta Unica unirà identità digitale, tessera sanitaria, carta d’identità e borsellino elettronico in una sola carta magnetica.

Si tratta dunque di un tassello fondamentale del Piano Italia Casheless perché sarà dotata anche di una funzione di pagamento per operare come una sorte di borsellino elettronico. I consumatori, nelle intenzioni del governo, non dovranno essere dotati necessariamente di un conto in banca per effettuare pagamenti digitali, dato che card può essere caricata anche dal tabaccaio.

L’ambizione dell’esecutivo è quella di estendere l’utlizzo della Carta Unica, progressivamente, alla tessera per il reddito di cittadinanza, ai versamenti della Naspi, al certificato elettorale, ai badge della pubblica amministrazione e potenzialmente alla carta d’identità valida per l’espatrio, magari estendendo gli accordi bilaterali anche con i Paesi extra Ue.

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