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Istat e la sfida big data, maxi progetto di virtualizzazione per valorizzare le informazioni

L’istituto di statistica ha scelto le soluzioni di Denodo con l’obiettivo di sviluppare un Register-Based Analytics Framework. Già implementati diversi use case tra cui la rilevazione dei prezzi al consumo

Pubblicato il 29 Set 2021

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Istat ha scelto la soluzione di virtualizzazione dei dati di Denodo per modernizzare i processi di produzione dell’informazione statistica.

Il progetto, si legge in una nota, ha visto l’impegno dell’Istituto sul piano industriale, professionale e culturale, e si è inserito in un’iniziativa più vasta di ridefinizione del framework tecnologico e di organizzazione, esito del processo di modernizzazione della statistica ufficiale avviato a livello europeo da tutti gli istituti. Il percorso intrapreso da Istat ha quindi costituito un ulteriore fondamentale passo verso lo sviluppo di un Register-based Analytics Framework (Raf), orientato a valorizzare il contenuto informativo per poi metterlo a disposizione della collettività.

L’esigenza di Istat

Istat, in qualità di principale produttore di statistica ufficiale a supporto dei cittadini e dei decisori pubblici italiani, si trova a dover gestire più di duecento fonti amministrative, oltre ai dati provenienti dalle indagini e dai censimenti effettuati dall’Istituto. Inoltre, svolge la funzione di orientare e indirizzare dal punto di vista metodologico e della qualità del dato tutti i produttori di statistica ufficiale e pubblica.

L’utilizzo di nuove fonti, come web, social media e Big data, ha reso evidente la necessità di sistematizzare questa importante mole di informazioni. Per questo, Istat ha fatto partire già nel 2016 un programma che offrisse un linguaggio comune ai diversi dipartimenti, per evitare incomprensioni nell’analisi e favorire nuove modalità di integrazione dei dati. Inoltre, è stato necessario riaggregare le informazioni per tematiche, associando i dati a fonti esterne per migliorare l’integrazione e l’estrazione di nuovi insight.

L’Istituto ha dunque avviato un percorso di riprogettazione dell’output volto a migliorare la qualità delle statistiche già esistenti e contribuire all’ampliamento dei fenomeni misurati.

Il supporto di Denodo

L’Istituto ha poi scelto di affidarsi alla Data Virtualization di Denodo per rinnovare l’architettura di riferimento nell’intero ciclo di vita dei dati (raccolta, validazione, manipolazione e diffusione), in un framework che si compone di uno strato di virtualizzazione dei dati introdotto per creare un unico punto di accesso alle informazioni e superare le rigidità di diffusione e manipolazione dei dati. Nello specifico, l’implementazione della Denodo Platform ha consentito a Istat di disaccoppiare utenti e applicazioni da attività come la migrazione e il consolidamento dei dati, integrando allo stesso tempo la semantica e la governance necessarie nei moderni ambienti di dati, elementi fondamentali per poter agire sul significato dei dati evitando costose operazioni di copia o spostamento.

I risultati ottenuti

Il percorso di rinnovamento tecnologico abilitato da Denodo ha permesso a Istat di implementare diversi casi d’uso, tra cui la rilevazione dei prezzi al consumo, determinante per la misura dell’andamento dell’inflazione in Italia attraverso i suoi diversi indici. Si tratta di un’attività tradizionalmente effettuata da operatori che visitavano i punti fisici della grande distribuzione per rilevare i prezzi dei prodotti: oggi, invece, i dati vengono inviati direttamente all’Istituto dai sistemi presenti nei distributori. Ciò ha permesso non solo di diminuire considerevolmente il numero di operatori dedicati, ma anche di migliorare la tempestività e la qualità dei dati a disposizione.

Inoltre, il progetto di virtualizzazione ha consentito a Istat di ottimizzare i costi dell’investimento e aprire le porte a nuove opportunità di valorizzazione dei dati, per cogliere appieno le potenzialità informative dei Big Data grazie alla definizione di un modello organizzativo nuovo.

“Grazie all’introduzione di uno strato di virtualizzazione, siamo riusciti a superare le rigidità nella diffusione e nel trattamento dei dati, concentrando inoltre tutte le azioni di data governance e monitoraggio della qualità dei dati nell’unico punto d’accesso disponibile”, afferma Massimo Fedeli, Chief Information Officer di Istat. “Dopo aver impostato l’infrastruttura, il primo servizio basato su Denodo è risultato operativo in un solo mese: una rapidità di risposta fondamentale per ottimizzare e valorizzare la grande quantità di informazioni che riceviamo”.

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