POST-EMERGENZA FASE 2

5G, le associazioni e i sindacati Ue: “Servono azioni forti a difesa di industria e lavoratori”

Etno, Gsma e Uni Europa Icts Global Union si appellano a governi e istituzioni affinché si prendano provvedimenti per mettere fine a minacce e attacchi contro il personale e a danno delle antenne. “Escalation preoccupante di disinformazione, si rischia di compromettere la ripresa economica”

Pubblicato il 19 Mag 2020

fake news

Intraprendere azioni forti a livello istituzionale per fermare attacchi e minacce nei confronti di molti dipendenti del mondo delle Tlc e i danni alle infrastrutture legati alla diffusione delle fake news sui pericoli del 5G. E promuovere corrette politiche informative, accompagnate da provvedimenti per chi diffonde bufale, in modo da incoraggiare la realizzazione delle nuove reti. Questi gli appelli ai Governi europei messi nero su bianco, in una nota congiunta, da Etno, Gsma e Uni Europa Icts Global Union – le principali associazioni continentali rappresentative dell’industria e dei lavoratori delle Tlc.

“Negli ultimi mesi abbiamo assistito a un’escalation di disinformazione sui social media relativa al 5G e alla tecnologia mobile, nonché ad un aumento delle false affermazioni secondo cui le antenne di Tlc sono pericolose per la salute e che il 5G è legato alla diffusione del coronavirus. Tutto ciò nonostante l’Oms e la Commissione europea affermino il contrario. Ad oggi, c’è pieno consenso sul fatto che la tecnologia mobile, incluso il 5G, possa essere utilizzata in sicurezza. Inoltre, non ci sono prove che colleghino 5G e Covid-19, né evidenze scientifiche in merito a danni alla salute causati dalla tecnologia cellulare”, si legge nella nota.

Le tre associazioni ricordano che la diffusione di informazioni false sta portando alla pubblicazione di numerosi video in cui si evidenziano molestie e insulti contro i lavoratori delle telecomunicazioni mentre svolgono le loro funzioni, come riparare reti esistenti o installare apparecchiature di rete essenziali. Inoltre, alcuni casi (Regno Unito, Paesi Bassi) – già oggetto di indagini – includono anche attacchi fisici. A ciò si aggiungono gli atti di vandalismo come gli incendi dolosi contro le infrastrutture di telecomunicazione critiche. Un monitoraggio condotto da Gsma ed Etno rivela che al momento sono in fase di esame fino a 120 attacchi contro le reti mobili in 10 paesi europei, Italia inclusa.

“Oltre alla principale preoccupazione – la violenza contro i lavoratori – sottolineiamo anche che la tecnologia mobile e il 5G sono un motore vitale per la crescita socio-economica. L’Unione europea sta lavorando per combattere una profonda recessione economica e per costruire un piano di ripresa. La digitalizzazione e lo sviluppo delle reti 5G saranno al centro del piano dell’Ue, compresi gli investimenti necessari nelle reti. Inoltre, l’abilitazione del lavoro a distanza e dell’assistenza sanitaria a distanza dipendono sia dall’integrità delle reti attuali sia dallo sviluppo di quelle nuove”, evidenziano le associazioni.

Uni Europa Icts, Etno e Gsma ritengono che ogni lavoratore abbia il diritto assoluto a un ambiente di lavoro sicuro. “Chiediamo pertanto alle istituzioni dell’Ue, ai governi nazionali e alle autorità di controllo di agire rapidamente per proteggere la sicurezza dei lavoratori delle telecomunicazioni in Europa e lottare contro tutte le false affermazioni sulla tecnologia mobile”. L’Unione europea e gli Stati membri dovrebbero dunque intensificare il proprio lavoro sull’informazione dei cittadini europei nonché continuare a sostenere la ricerca indipendente.

“L’attuale escalation è assolutamente inaccettabile. E a lungo termine minaccia anche la capacità dell’Europa di sfruttare la tecnologia 5G a supporto della creazione di nuovi posti di lavoro”.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articoli correlati