IL PIANO

Digital transformation, 47 milioni di contribuiti già chiesti dalle Pmi italiane

Oltre 380 le domande presentate nell’ambito del bando del Mise da 100 milioni gestito da Invitalia e Infratel. Emilia-Romagna, Campania e Lazio le regioni più attive. La maggior parte delle richieste dalle piccole imprese per finanziare investimenti e innovazione di processo e di organizzazione

Pubblicato il 02 Apr 2021

Enzo Lima

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386 domande presentate, con una richiesta di contributi complessiva di oltre 47 milioni di euro, di cui oltre 9 milioni per contributo alla spesa e oltre 38 milioni per finanziamento agevolato: questi i numeri ad oggi del Piano Mise da 100 milioni per la Digital transformation che punta a favorire la trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi delle micro, piccole e medie imprese per incentivarne l’innovazione e la competitività.

Gestita da Invitalia e Infratel Italia, e partita il 15 dicembre scorso, la misura ha registrato sin da subito numeri ambiziosi. La maggior parte delle richieste è arrivata dalle piccole imprese (45%) per finanziare le attività di investimenti e di innovazione di processo e di organizzazione. E le Regioni più attive sono Emilia-Romagna, Campania e Lazio. La spesa media del progetto è 247mila euro.

La conversione tecnologica delle imprese è una condizione irrinunciabile per salvaguardare la competitività delle stesse negli scenari nuovi determinati dalla pandemia: il nuovo incentivo mira a supportare le Pmi proprio in questo aspetto, qualunque sia l’ambito di riferimento, dal manifatturiero, ai servizi diretti alle imprese, dal settore turistico, ai beni culturali ed al commercio.

Le tecnologie privilegiate sono principalmente quelle descritte nel Piano Nazionale Impresa 4.0, insieme ad altre soluzioni digitali, come tecnologie relative a soluzioni tecnologiche digitali di filiera, piattaforme e applicazioni digitali per la gestione e il coordinamento della logistica e altre tecnologie, quali sistemi di e-commerce, sistemi di pagamento mobile e via internet, fintech, blockchain, intelligenza artificiale, internet of things. In particolare, i progetti di spesa delle aziende che richiedono di beneficiare della misura devono prevedere la realizzazione di attività innovative dal punto di vista del processo e dell’organizzazione e la realizzazione di investimenti.

Per entrambe le tipologie di progetto il 10% dell’incentivo si assegna sotto forma di contributo e il 40% sotto forma di finanziamento agevolato: i progetti ammissibili devono avere un costo totale che varia da un minimo di 50.000 ad un massimo di 500.000 euro, e la durata non deve essere superiore ai 18 mesi a partire dalla concessione dell’agevolazione. Sono possibili delle proroghe ma per una durata non superiore ai 6 mesi.

È utile tenere in considerazione che la trasformazione digitale promossa dalla misura investe anche i settori come il commercio ed il turismo ed i beni culturali che un tempo erano considerati tradizionali o “estranei” al mondo della tecnologia.  Basti pensare ai cambiamenti imposti dall’emergenza pandemica, che ha comportato un passaggio repentino all’e-commerce, allo streaming, allo smart working e al lavoro da remoto di moltissime aziende, indipendentemente dalla categoria di appartenenza.

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