IL REPORT

Covid19, l’industria italiana al bivio. Intesa Sanpaolo: “Ripresa dalla trasformazione digitale”

Stime al rialzo sul biennio 2021-2022: andrà meglio della crisi del 2019 ma bisognerà investire nelle tecnologie avanzate. Meccanica, elettrotecnica e automotive i settori che potranno recuperare anche sul fronte della redditività. Al netto delle incertezze legate a nuovi lockdown

Pubblicato il 28 Ott 2020

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La trasformazione verso una economia più sostenibile e digitalizzata porterà maggiori opportunità per Meccanica, Elettrotecnica e Autoveicoli e moto, attesi registrare un intenso rimbalzo nel prossimo biennio”: questa la stima messa nero su bianco nel “Rapporto Analisi dei Settori Industriali”(qui il report dettagliato) realizzato da Intesa Sanpaolo e Prometeia.

Il rimbalzo del manifatturiero

Secondo l’indagine per il 2021-22 si prevede un significativo rimbalzo del fatturato manifatturiero, ad un tasso di crescita medio annuo del 6,8% a prezzi costanti, “dietro l’ipotesi di una gestione efficiente dell’emergenza sanitaria”, puntualizzano gli analisti evidenziando che “se l’attuale escalation dei contagi non dovesse essere arginata con le misure varate e non dovessero arrivare nei tempi attesi cure efficaci e vaccini, si potrebbe, infatti, innescare una crisi di fiducia che condizionerebbe le prospettive del prossimo biennio”.

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A fare da volano per la ripresa saranno gli investimenti, “grazie a un’iniezione senza precedenti dei fondi europei che punta su transizione green, innovazione, digitalizzazione e automazione per accelerare i processi di trasformazione già in atto”. Investimenti che consentiranno di arginare gli impatti sulla redditività manifatturiera, che saranno meno intensi rispetto al 2009. “Il tessuto produttivo si presenta, infatti, rafforzato rispetto al passato, in termini di liquidità e patrimonializzazione, e quindi potenzialmente più resiliente e in grado di affrontare i significativi investimenti necessari per adeguare l’offerta alle sfide future”. Ma anche in assenza di nuovi lockdown generalizzati il calo del fatturato sarà sensibile: 14.3% a prezzi costanti a consuntivo 2020, stima l’istituto di credito.

L’Elettronica tiene, l’Elettrotecnica in netta sofferenza

Se fra i comparti industriali quello dell’Elettronica sta in parte tenendo testa alla crisi – è fra i meno impattati anche se il fatturato è stimato in calo dell’8,9% – grazie ai consumi di tecnologia domestica e agli investimenti nella digitalizzazione, soffre invece molto l’Elettrotecnica a causa in particolare delle difficoltà congiunturali del settore automotive (per l’Elettrotecnica è atteso un calo del fatturato del 15.2%).

Meccanica e Automotive settori traino

Ma per gli anni a venire la visione è ottimista: “La riconversione del tessuto manifatturiero in chiave ambientale e digitale sosterrà un recupero più vivace dei settori produttori di beni di investimento nel biennio 2021-22, quali Meccanica e Autoveicoli e moto, che faranno da traino all’Elettrotecnica e ai settori produttori di intermedi attivi lungo la filiera. In generale, infatti, la svolta verde impone di ripensare l’intero sistema industriale, agendo su circolarità e scelta di nuovi materiali e prodotti con elevati standard ambientali, sempre più prioritari anche per consentire alle imprese di essere partner di riferimento sui mercati internazionali”.

La ripresa legata agli investimenti

Il riavvio della crescita economica nel biennio 2021-22, unita a prospettive di basse pressioni dal lato dei costi operativi, “consentiranno alla redditività di recuperare in parte quanto lasciato sul terreno nel 2020, ma senza tornare sui livelli pre-Covid. La velocità di ripresa sarà strettamente legata alla ripartenza del ciclo degli investimenti, che farà da traino al recupero di competitività del nostro sistema industriale”.

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