L'ALLARME

Audiovisivo, l’appello dell’industry: “Ridurre l’Iva al 10% in via transitoria, settore in crisi”

Aires, Ali, Ancra, Asseprim, Fimi e Univideo puntano all’approvazione della proposta nell’ambito del Sostegni-bis all’esame del Parlamento. La misura per sostenere anche il comparto fonografico duramente colpito dagli effetti della pandemia

Pubblicato il 15 Giu 2021

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Ridurre in via transitoria l’Iva dal 22% al 10% sui prodotti audiovisivi e fonografici. Questa la proposta avanzata da una coalizione formata da Aires, Ali, Ancra, Asseprim, Fimi e Univideo e presentata nell’ambito del decreto-legge “Sostegni-bis” all’esame del Parlamento.

La proposta emendativa ha come obiettivo quello di sostenere l’editoria audiovisiva e fonografica colpite duramente sui prodotti fisici dalla crisi pandemica”, sottolineano le associazioni secondo le quali “si produrrebbe una riduzione di gettito fiscale per lo Stato sul 2021 di soli 8 milioni di euro a fronte di un sostegno concreto e tangibile da parte del Governo a favore delle industrie protagoniste da sempre del mercato culturale italiano”. Le Associazioni esprimono un forte apprezzamento per il sostegno degli Onorevoli Capitanio, Pettarin, Toccafondi e Mollicone, per aver presentato le proposte emendative.

“La proposta che rientra nella cosiddetta “Iva emergenziale” ed è sostenuta anche dalla Commissione Europea, è finalizzata a sostenere il mercato dell’editoria audiovisiva sia per il prodotto fisico (DVD, Blu-ray e 4k Ultra HD) che digitale (TVoD e EST) che ha subito cali drammatici durante i mesi del lockdown: nel 2020 ha fatto registrare un -23,6% in edicola, un – 67,9% sul noleggio e – 30,7% sui canali tradizionali, raggiungendo trend fortemente negativi pari a -68,8 % di fatturato nei mesi di marzo e aprile. Analoghe considerazioni valgono per il mercato discografico che negli ultimi 12 mesi, a causa della crisi, ha perso il 27,8% del numero di copie totali vendute nel segmento fisico”.

Secondo Pierluigi Bernasconi, Presidente di Univideo “l’editoria audiovisiva anche nei mesi più difficili del 2020 non ha mai avuto particolari sostegni da parte del Governo, pur rappresentando una fetta importante del sistema economico, culturale e industriale del nostro Paese. Ridurre temporaneamente l’aliquota Iva, oggi, nel momento della ripartenza, vuol dire dare un aiuto concreto alle imprese, ai lavoratori e al mercato in generale che soprattutto per quanto riguarda il prodotto fisico, ha sofferto in modo rilevante nei mesi di lockdown totale. L’auspicio è che questa proposta, frutto di una convergenza tra diverse industrie, possa essere accolta offrendo una reale chance di ripresa al nostro comparto”.

“Le proposte emendative bipartisan rappresentano un gesto importante per due comparti vivaci, ma che hanno subito perdite sul comparto fisico a causa del lockdown dello scorso anno. Inoltre, rivedere alcune aliquote Iva, come sui prodotti dell’industria culturale, sarà una priorità della Presidenza francese del Consiglio dell’UE. Per questo occorre iniziare e riflettere seriamente anche in Italia e questi emendamenti sono una proposta corretta”, evidenzia Enzo Mazza, ceo Federazione Industria Musicale Italiana. Da parte sua Umberto Bellini, Presidente Asseprim sottolinea che “Audiovisivo e Musica rappresentano pilastri fondamentali della Cultura che Asseprim – nel quadro delle molteplici attività promosse da Confcommercio – si è incaricata di far dialogare con il mondo delle professioni e delle imprese. Vediamo questi emendamenti come un segno di attenzione, piccolo ma importante. Desidero quindi ringraziare i parlamentari che se ne sono fatti promotori nella speranza che sia possibile vedere approvata questa giusta agevolazione fiscale nel testo definitivo del provvedimento”.

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