IL CASO

Il sindaco di Reggio Calabria blocca il 5G. E sui social scoppia la polemica

Il piddino Giuseppe Falcomatà firma l’ordinanza “a tutela della salute” sostenendo la mancanza di evidenze scientifiche che invece ci sono eccome. Pioggia di critiche su Facebook e Twitter. E c’è chi ricorda il claim della campagna elettorale “Vota la scienza vota il Pd”. E il Diies precisa: “Non coinvolti nella decisione”

Pubblicato il 07 Lug 2020

Screenshot_2020-07-07 (4) Giuseppe Falcomatà Facebook

Il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà in un post sui social ha annunciato di aver firmato un’ordinanza che sospende l’installazione delle antenne 5G. E se n’è fatto vanto adducendo come motivazione la tutela della salute dei cittadini e puntualizzando che “se gli studi scientifici dovessero sciogliere ogni dubbio, accoglieremo consapevolmente questa nuova tecnologia”. Non bastano dunque al sindaco del Pd i pronunciamenti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, della Commissione europea, dell’Icnrip (la Commissione internazionale che si occupa di verificare l’impatto dell’elettrosmog), dell’Istituto Superiore di Sanità e del Ministero della Salute solo per citare i principali.

Nonostante sia stato più volte messo nero su bianco che le tecnologie mobili non provochino problemi alla salute umana e che la questione sia stata ribadita di recente per sgombrare il campo dalla numerose fake news circolate, a partire da quella clamorosa sulla ipotetica correlazione fra la diffusione del Coronavirus e la presenza di antenne 5G, il sindaco di Reggio Calabria ha deciso di andare comunque avanti sulla sua strada. E chissà a quale istituto scientifico si appelli o a quale santo si voti – verrebbe da dire a questo punto – per rassicurarsi e rassicurare la propria comunità.

La decisione ha provocato una valanga di reazioni sui social la maggior parte a sfavore del sindaco paladino della salute. E c’è chi ha ricordato che fra i claim della campagna elettorale del Pd ci fosse “Vota la scienza, scegli il Pd”. Molti accusano il sindaco di “propaganda politica” ossia di cavalcare il tema della salute per acquisire consensi. E qualcun altro ricorda al sindaco che in Italia vigono i limiti più stringenti d’Europa sul fronte elettrosmog. E che semmai allora la cosa avrebbe dovuto riguardare anche il 4G visto che non ci sono differenze di sorta sulle bande di frequenza utilizzate. Sulla vicenda è intervenuto prontamente il direttore del Diies – Università Mediterranea, il professor Tommaso Isernia: “Tengo a precisare che la decisione non dipende in alcun modo dalla unica interazione finora avuta con il Diies e la Mediterranea. Ciò significa che non ci riteniamo né responsabili né coinvolti in questa decisione”.

Chissà se Falcomatà darà una letta ai commenti quantomeno per farsi un’idea della situazione e di quanto il 5G sia fondamentale per garantire la stagione crescente del traffico dati. Al momento ha solo dimostrato di non avere idea delle caratteristiche tecniche né tantomeno o tantopiù dei benefici che il 5G può sortire per la ripresa economica e in termini di rinnovata competitività soprattutto di quei territori già in difficoltà da tempi pre-Covid.

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