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Banda ultralarga, via a cronoprogramma per accelerare in aree bianche e grigie

L’annuncio del ministro Pisano a seguito della prima riunione del Cobul dopo cinque mesi di inattività. Si punta a nuovi interventi infrastrutturali e al rilancio del Comitato con regole finalizzate all’execution. Resta “sospesa” la questione voucher

Pubblicato il 20 Dic 2019

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Mettere a punto un cronoprogramma delle attività che consenta una più rapida attuazione del Piano Bul nelle aree bianche e aprire la partita delle aree grigie, quelle in cui sono localizzate la maggior parte delle aree industriali e le imprese italiane. Questo l’esito della prima riunione del Cobul (il comitato per la Banda Ultralarga) sotto la presidenza del ministro dell’Innovazione e la Digitalizzazione Paola Pisano.

La riunione del Comitato è uno step importante per mandare avanti i lavori: cinque i mesi di inattività del Cobul che ora dunque riprende i propri lavori. “Nel corso della riunione si è discusso dello stato di attuazione del Piano Banda ultralarga (Bul) nelle “aree bianche”, delle risorse residue della prima fase del Piano e degli interventi infrastrutturali nelle “aree grigie” per dare avvio alla seconda fase, nonché delle regole di funzionamento del Comitato stesso con l’obiettivo di rilanciarne le attività”, si legge nella nota emessa a seguito dell’incontro.

Obiettivo: portare la fibra a tutti i cittadini

“Il nostro obiettivo – sottolinea il ministro Pisano – è portare la fibra a tutti i cittadini. L’infrastruttura della banda ultralarga, per come è stata immaginata, è sicuramente d’avanguardia e aumenterebbe la competitività del nostro Paese, quindi l’obiettivo del Comitato è quello di semplificare, velocizzare e rendere più trasparente l’attuazione del Piano. Ottimo clima di collaborazione, ringrazio tutti i partecipanti e sono entusiasta che l’obiettivo comune di tutti sia rendere l’Italia una Smart Nation”.

La diffusione più capillare della Banda Ultra Larga ricade tra gli interventi prioritari a supporto della strategia di innovazione e digitalizzazione del Paese – si legge ancora nella nota: “Per questo, d’intesa con i territori e le Regioni, si è convenuta la stesura di un cronoprogramma delle attività per che favorisca un più rapida attuazione del Piano Bul, sia nelle aree bianche sia nelle aree grigie”.

Voucher e aree grigie, i dossier sul tavolo del Cobul

Due i dossier più importanti sul tavolo del Cobul: i voucher per favorire la domanda di banda ultralarga e il Piano di infrastrutturazione nelle aree grigie. La proposta per l’impiego degli 1,3 miliardi di euro dedicati a incentivare la domanda di banda ultralarga e fermi al Cipe dal 2017 è calcolata sugli anni 2020 e 2021 con coda sul 2022 e – secondo quanto riferito dall’Ad di Infratel Domenico Tudini in audizione alla Camera sul Piano voucher – è così ripartita: 5000 euro per scuole e centri impiego, 3.000 per le pmi (aziende sotto i 250 dipendenti) e 300 euro per gli utenti residenziali. Secondo i dati presentati dal numero uno della in house del Mise sarebbero 3,2 milioni gli italiani già dotati di connessioni ultrabroadband e che quindi bisognerà scomputare dal piano voucher. “Stiamo predisponendo la piattaforma informatica che servire a censire gli utenti abbonati alla banda ultralarga e ad evitare disdette e riattivazione dei servizi nella stessa unità famigliare per accedere ai voucher”, ha detto Tudini.

Voucher banda ultralarga: ecco a chi spettano

Stando alle stime di Infratel il target potenziale di soggetti destinatari dei voucher include 39.996 plessi scolastici, 561 centri impiego, 3,911 milioni di imprese e 13,8 milioni di linee residenziali. La proposta di Infratel prevede la seguente ripartizione delle risorse: 199 milioni per le scuole, 2,8 milioni per i centri impiego e che rimane equamente ripartito fra pmi e utenze residenziali, alias 548 milioni “pro-capite”. Infratel ha anche messo nero su bianco le stime in merito ai potenziali utenti raggiungibili: “Il Piano Bul prevede al 2020 il raggiungimento di almeno l’85% delle unità immobiliari con copertura di almeno 100 Mb. Su 32 milioni di civici totali e 36,5 milioni di unità immobiliari, prevediamo stando a quanto dichiarato dagli operatori che il 29% delle unità sarà coperto da collegamento over 100 e il 21% specificamente con la fibra. Quindi almeno il 50% delle unità immobiliari di qui al 2021 è potenzialmente incentivabile col piano voucher.

Neutralità a garanzia dell’ok dell’Europa

In occasione dell’audizione Tudini ci ha tenuto a sottolineare che “il piano ha già ricevuto ok dalla Ue ma nella misura in cui ci si attiene alla neutralità tecnologica”. Non si potrà dunque privilegiare una tecnologia, ossia non si potrà optare per i voucher solo per i collegamenti in fibra ma andranno considerate tutte le tecnologie in grado di erogare il servizio a 100 Mb, quindi anche Vdsl e Fwa. A meno di non voler stralciare il piano e presentarne un altro al vaglio dell’Europa. Prima di passare all’azione ha però puntualizzato il numero uno di Infratel “bisognerà avviare una consultazione che coinvolga gli operatori di Tlc”.

Banda ultralarga nelle aree bianche: a che punto è il piano

“Attualmente il piano aree bianche è a regime con 3mila cantieri aperti e il 50% della progettazione esecutiva completata. Per questo capitolo della strategia sono state stanziati 2,5 miliardi di cui 1,5 utilizzati”: è quanto ha riferito Salvatore Lombardo, direttore generale di Infratel in occasione del convegno Telco per l’Italia. “Qui sono coinvolti oltre 6.600 comuni con 14,3 milioni di abitanti e quasi 10 milioni di unità immobliari (1 milione sono imprese) e infine oltre 30mila sedi della PA. Il modello di rete è a Concessione Wholesale Only, con un operatore neutro a disposizione di tutte le telco con prezzo regolato per i servizi. Un modello che garantisce la competizione sulla qualità del servizio e non sulle infrastrutture”.

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