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Tim, parte il conto alla rovescia: board in scadenza col “nodo” rete unica

Primo cda dell’anno. Si scaldano i motori per il rinnovo del Consiglio e per la partenza operativa di FiberCop, la società wholesale con Kkr e Fastweb. Sulla newco AccessCo con Open Fiber il “riassetto” di Governo potrebbe impattare sulla roadmap

Pubblicato il 20 Gen 2021

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Rinnovo del cda, Fibercop, AccessCo: sono questi i dossier 2021 sul tavolo di Tim. E il primo cda dell’anno è dedicato a fare il punto sulle questioni ed anche a valutare gli eventuali impatti derivanti dalla situazione di criticità che si è venuta a creare in seno al governo Conte.

Il Consiglio di amministrazione è in scadenza il prossimo aprile. Al momento niente fa pensare a cambiamenti rilevanti: Luigi Gubitosi dovrebbe restare alla guida della società, ma si inizia a ragionare sulla composizione e la presentazione delle liste. Il governo, secondo indiscrezioni, avrebbe già avviato le “consultazioni” con l’azionista di maggioranza, la francese Vivendi (23,9%) che esprime cinque membri del consiglio, affinché ci sia pieno sostegno al progetto di rete unica, alias alla newco AccessCo votata a inglobare gli asset di Fibercop (la società wholesale Tim-Fastweb-Kkr) con quelli di Open Fiber dopo il via libera dato da Enel della cessione della quota agli australiani di Macquaire.

Riguardo al board, le liste vanno presentate un mese prima della scadenza dunque il conto alla rovescia è già iniziato. Si profila l’ipotesi di una lista in capo al cda uscente, ma bisognerà capire come si muoverà Vivendi e se è vero – come emerso da indiscrezioni di stampa – che i francesi vorrebbero aumentare la loro presenza al “tavolo”, passando da 5 a 6-7 componenti. Molto dipenderà dalla gestione di un altro dossier strategico, quello Mediaset e quindi degli impatti su Vivendi.

Intanto si va avanti sul progetto FiberCop: stando a quanto annunciato la società dovrebbe essere operativa entro i primi mesi dell’anno, anche se non è stato ancora completato il conferimento degli asset. La roadmap iniziale prevedeva il “closing” entro fine 2020 ma ci sarebbero – secondo quanto risulta a CorCom – ancora una serie di questioni “burocratiche” da smarcare.

Sul progetto di rete unica di Tlc AccessCo al momento tutto tace. E certamente la situazione di criticità che si è andata a creare in seno al Governo Conte non giova all’accelerazione, anche se il presidente del Consiglio continua a dare pieno sostegno e a spingere l’iniziativa.

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