ITALIA DIGITALE

Startup innovative, 2800 quelle attivate online. Basilicata in pole

Gli aggiornamenti nel rapporto Mise-Unioncamere-Infocamere: si conferma il trend positivo di utilizzo della nuova modalità. Milano il principale polo: da sola vanta il 16,8% di tutte le aziende create digitalmente

Pubblicato il 25 Feb 2020

D. A.

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Al 31 dicembre 2019 sono 2.769 le startup innovative avviate grazie a una modalità di costituzione digitale e gratuita, una crescita di 193 unità rispetto al dato registrato alla rilevazione precedente, che risale a fine settembre 2019. È quanto emerge dalla 14esima edizione del Rapporto trimestrale di monitoraggio pubblicato oggi dal Mise, in collaborazione con Unioncamere e InfoCamere. Grazie alla nuova procedura (ex art. 25 Cad, “Firma autenticata”, operativa a partire dal luglio del 2016), che permette agli imprenditori di avvalersi dei servizi d’assistenza offerti dalla propria Camera di Commercio di riferimento, è possibile costituire una startup secondo una modalità interamente digitalizzata anche in totale autonomia. L’esenzione dall’atto notarile consente un risparmio medio sui costi d’avvio stimato in circa 2 mila euro.

Una variabilità territoriale molto elevata

La nuova modalità è diffusa sull’intero territorio nazionale, con una forte presenza in tre regioni – Lombardia (27,5%), Veneto (11,1%) e Lazio (10,9%) – che ospitano insieme quasi il 50% delle startup costituite online. Milano si conferma il principale polo per le startup innovative italiane, rappresentando da sola il 16,8% di tutte le aziende create digitalmente.

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Oltre a descrivere la distribuzione territoriale del fenomeno, il Rapporto si concentra su due aspetti di particolare interesse: il tasso d’adozione della modalità online sul totale delle imprese di nuova costituzione, e la durata media delle pratiche. La modalità online è stata scelta da poco meno di quattro startup su dieci costituite in Italia nell’ultimo anno, in lieve ribasso nel quarto trimestre 2019 (39,8%, rispetto al 36,4% degli ultimi 12 mesi). Tuttavia, la variabilità territoriale è molto elevata, con notevoli scostamenti rispetto al dato nazionale. Paradigmatico il caso della Basilicata, in cui più del 50% delle startup innovative ha optato per la modalità online. Compaiono invece nella parte bassa della graduatoria Piemonte, Umbria, Emilia-Romagna e Marche.

Diminuisce la durata delle pratiche

L’altro indicatore per cui si riscontrano variazioni significative a livello territoriale è il tempo medio d’attesa tra la costituzione e l’iscrizione dell’azienda nella sezione speciale del registro delle imprese dedicata alle startup innovative, fase che richiede una verifica dei requisiti da parte della Camera di Commercio competente. In media una startup innovativa costituita online attende 33,9 giorni per ottenere l’iscrizione nella sezione speciale, mentre nell’ultimo anno i tempi di attesa medi si sono ridotti a 22,6 giorni.

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