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Il 5G Standalone attracca nei porti europei: ecco i progetti in campo



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Hub più intelligenti, sicuri ed efficienti: l’Unione Europea punta sulla digitalizzazione con reti private e fondi strategici, da Valencia ad Anversa

Pubblicato il 16 mag 2025



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L’adozione del 5G Standalone (SA) nei principali porti europei rappresenta una svolta strategica per la modernizzazione delle infrastrutture logistiche dell’Unione. La tecnologia, abilitata da reti private e cofinanziata attraverso fondi europei come il Connecting Europe Facility, sta ponendo le basi per una nuova era portuale fondata su automazione, sicurezza avanzata, connettività capillare e intelligenza artificiale. L’obiettivo è chiaro: trasformare i porti in veri e propri hub digitali, snodi intelligenti di una supply chain sempre più interconnessa e reattiva.

Il caso più recente è quello del porto baltico di Klaipėda, dove Telia ha avviato una sperimentazione 5G SA. Ma è solo l’ultimo tassello di un mosaico che coinvolge i porti di Valencia, Barcellona, Ploče, Anversa, Tyne, Galați e il Pireo. Ognuno di questi progetti si inserisce in una visione condivisa a livello comunitario: rendere le infrastrutture logistiche europee più resilienti, sicure e sostenibili.

La Spagna guida la trasformazione portuale con il 5G Standalone

La penisola iberica è in prima linea con due tra i più avanzati progetti portuali basati su 5G Standalone. Il Porto di Valencia ha lanciato il programma 5G Valenciaport, una delle iniziative più ambiziose nel panorama europeo. Con un investimento complessivo di circa 6 milioni di euro, cofinanziato dal programma UE Connecting Europe Facility, il progetto mira a connettere oltre 25.000 dispositivi intelligenti – inclusi veicoli, droni, sensori ambientali e telecamere – trasformando lo scalo in un esempio di “Puerto 4.0”.

Il piano punta a una digitalizzazione radicale: i sensori monitoreranno in tempo reale le condizioni ambientali, i droni ispezioneranno le navi e i sistemi di videosorveglianza AI garantiranno maggiore sicurezza. Il Porto di Valencia diventerà così un laboratorio vivente, dove testare soluzioni 5G integrate in scenari operativi reali.

Anche il Porto di Barcellona si è dotato di una rete privata 5G Standalone, sviluppata da Orange (parte del gruppo Masorange). L’obiettivo qui è duplice: da un lato garantire una connettività ultra-affidabile per i sistemi portuali critici, dall’altro promuovere lo sviluppo di soluzioni innovative, in sinergia con l’ecosistema locale di startup e aziende tech.

Ploče e Anversa, modelli per l’Europa dell’Est e del Nord

A dimostrare che la trasformazione non riguarda solo i porti dell’Europa occidentale, ci sono i progetti in corso in Croazia e Belgio. Il Porto di Ploče, in Croazia, sta costruendo una rete privata 5G Standalone per ottimizzare la logistica e potenziare la sicurezza. Il progetto, con un budget totale di 1,28 milioni di euro (di cui 960.000 finanziati dall’UE), prevede l’uso di tecnologie all’avanguardia: sistemi di localizzazione in tempo reale (RTLS), analisi video intelligenti, droni e stazioni meteorologiche connesse.

Nel Porto di Anversa, invece, si sperimenta nell’ambito del progetto VITAL-5G, che mira a creare ambienti portuali intelligenti in grado di testare in vivo applicazioni logistiche su reti 5G. Anversa funge da sito pilota per applicazioni avanzate, tra cui ottimizzazione delle operazioni di carico/scarico, movimentazione automatizzata dei container e monitoraggio predittivo delle infrastrutture.

Vital-5G, porti intelligenti con il 5G Standalone

Vital-5G è una delle iniziative più rilevanti finanziate dalla Commissione Europea nell’ambito della trasformazione digitale del settore dei trasporti. L’obiettivo è costruire una piattaforma condivisa che consenta a porti, operatori logistici e fornitori tecnologici di testare e validare applicazioni 5G in ambienti reali, abbattendo le barriere all’adozione industriale.

Oltre ad Anversa, il progetto coinvolge i porti di Galați (Romania) e Pireo (Grecia). In entrambi i casi, l’approccio è orientato a migliorare l’efficienza operativa, grazie a monitoraggio in tempo reale, intelligenza artificiale per la gestione predittiva delle merci e strumenti di automazione avanzata. Si tratta di testbed preziosi per sviluppare standard tecnici comuni e policy di adozione armonizzate su scala europea.

Regno Unito e 5G: il caso Tyne

Anche se non più parte dell’UE, il Regno Unito guarda con attenzione al futuro digitale dei suoi porti. Il Porto di Tyne, nel nord-est inglese, ha avviato una delle prime implementazioni su larga scala di reti private 4G/5G, gestite da BT con tecnologia fornita da Ericsson. L’infrastruttura consente applicazioni ad alto valore aggiunto, come il monitoraggio predittivo delle attrezzature, la logistica intelligente e il supporto alla navigazione autonoma. Questo approccio testimonia la volontà britannica di non restare indietro nella corsa verso la portualità 5G-enabled.

Una strategia industriale europea per la logistica del futuro

L’adozione del 5G SA nei porti europei non è solo una questione tecnologica, ma si inserisce in un disegno industriale ben più ampio. L’Unione Europea considera la digitalizzazione della logistica un pilastro fondamentale della strategia per la sovranità tecnologica e la transizione verde.

Porti più connessi significano meno congestione, minori emissioni, processi più rapidi e sicuri. Il 5G SA, grazie alla sua bassa latenza, alta capacità e possibilità di creare reti private dedicate, è la chiave per abilitare scenari come i veicoli autonomi, il monitoraggio continuo della supply chain, e la manutenzione predittiva su scala industriale.

A dirlo non sono solo gli analisti, ma anche gli attori di settore. Come afferma Telia, coinvolta nel test in Lituania: “Il 5G Standalone è la base su cui costruire l’industria portuale del futuro, in grado di affrontare le sfide di sicurezza, sostenibilità e competitività globale”.

Verso il porto 5G europeo

Il 5G SA è molto più di una semplice evoluzione tecnologica per i porti: è una rivoluzione strutturale del modo in cui le infrastrutture logistiche operano, comunicano e si adattano alle sfide del XXI secolo. I progetti in corso, sostenuti in larga parte dalla Commissione Europea, rappresentano una roadmap concreta verso un modello portuale intelligente, resiliente e sostenibile.

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