CAMBIO AL VERTICE

Franco Bernabè lascia Cellnex. In arrivo un presidente indipendente?

La comunicazione alla Borsa spagnola. Il manager esce di scena per “motivi personali”. L’interim al vice presidente Betrand Kan in attesa della nomina del successore

Pubblicato il 05 Gen 2021

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Franco Bernabè lascia la presidenza di Cellnex. È quanto si apprende dalla comunicazione inviata dalla tower company alla Borsa spagnola, alias alla Comicion Nacional del Mercado de Valores (Cnmv).

Il Consiglio di Amministrazione di Cellnex ha ricevuto una lettera di dimissioni del Sig. Franco Bernabé dal suo incarico di Direttore e Presidente del Consiglio di Amministrazione, invocando motivi personali”, si legge nella nota.

Sotto il suo mandato – da luglio 2019 – “la Società ha vissuto un periodo di forte crescita con scelte strategiche che hanno portato a consolidare la posizione del Gruppo tra i principali operatori europei di torri di telecomunicazioni e infrastrutture”, si legge sempre nella nota di Cellnex in cui si ricorda che “durante la sua carica di Direttore e Presidente, Cellnex ha intrapreso due aumenti di capitale per un importo complessivo di 6.500 milioni di euro (nell’ottobre 2019 e nell’agosto 2020) e ha annunciato nuove operazioni che rappresentano circa 14.000 milioni di euro di investimenti, tra cui, e per la loro portata strategica, si segnala l’acquisizione della divisione telecomunicazioni di Arqiva nel Regno Unito o l’accordo con Hutchison lo scorso ottobre che coinvolge 6 paesi europei”.

All’inizio del suo mandato, Cellnex ha operato in 7 paesi in 55.000 sedi e culmina nel suo mandato nel Consiglio e nella Presidenza lasciando un gruppo con una presenza in 12 paesi e più di 100.000 sedi in portafoglio – si legge sempre nella nota.

Fino alla nomina di un nuovo Presidente, l’attuale Vice Presidente, Bertrand Kan, assumerà temporaneamente le funzioni di Presidente della società. E riguardo alla successione si profila la scelta di un presidente “indipendente”, almeno stando alle prime indiscrezioni. E sarebbe una prima assoluta nella storia della compagnia.

L’azionariato è al momento molto frammentato: i fondi Cig e Adia detengono rispettivamente il 7%, Criteria è in campo con il 5% e altri sette azionisti detengono ciascuno circa il 3%. Un altro 5% andrà nelle mani di Hutchison a seguito dell’operazione della spagnola per acquisire l’attività europea relativa alle torri mobili della conglomerata asiatica. A seguito della dipartita di Bernabè il consiglio è composto da 10 membri, di cui sette indipendenti, due in rappresentanza di Edizione e Gic e Tobias Martinéz come esecutivo.

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